lunedì 7 settembre

di | 6 Settembre 2015

 home2Rut 4,9-13

9 Allora Booz disse agli anziani e a tutta la gente: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato tutto quanto apparteneva a Elimèlec, a Chilion e a Maclon dalle mani di Noemi, 10 e che ho preso anche in moglie Rut, la moabita, già moglie di Maclon, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità, e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». 11 Tutta la gente che si trovava presso la porta rispose: «Ne siamo testimoni». Gli anziani aggiunsero: «Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che edificarono la casa d’Israele. Procùrati ricchezza in Èfrata, fatti un nome in Betlemme! 12 La tua casa sia come la casa di Peres, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!». 13 Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio.

Commento

Siamo al matrimonio di Rut e Booz. Siamo quasi all’epilogo della storia. Ho trovato una poesia ebraica che canta un inno nuziale per Rut. Ve ne riporto alcune righe. A me sembra molto bella. Chi è quella giovane donna che, adorna di spighe dorate, si muove in una danza, dietro al corteo dei mietitori? Che cosa rende così fiero il suo volto? Così assorto il suo sguardo. È lei, la mia sullamita, più intraprendente di mille eserciti. Ha negli occhi terre lontane e nella voce  sonorità sconosciute. La mia amata ha percorso mille strade per venire ad incontrarmi, ha riacceso il mio cuore, ha evocato suoni di amore dimenticati. La mia amata è matura come il grano d’estate. Ha lasciato la sua terra per mettersi sotto la protezione del Dio di Sara e Abramo. Non ha permesso alla povera suocera affranta di tornare a casa da sola, si è fatta per lei compagna di strada, straniera in terra sconosciuta. Per questo il Dio di Sara e di Abramo l’ha benedetta e la presa sotto la sua protezione. Più forte del pregiudizio è l’amore.  Sono straniera, non guardate ai miei tratti differenti, guardate al mio cuore. Esso è legato a quello del mio amato, un uomo del vostro popolo. Vieni mio diletto, mia eredità, mio calice. Il gelo è finito. Le lacrime hanno imbevuto la terra, pronta per un nuovo raccolto. Il deserto fiorisce, il dolore è lenito, il muro è abbattuto. E io rinasco redenta dal tuo sguardo.

Preghiamo

Ringraziamo il Signore per la bontà di tanti uomini e donne che sanno ancora accogliere i poveri.

 Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

 

2 pensieri su “lunedì 7 settembre

  1. sr Rita

    Bellissimo il canto per Rut, un canto che potrebbe offrire parole a tutti gli amori umani che nascono nella storia. La dolcezza dei simboli la forza dell’amore rendono molto efficace la dinamica delle relazioni tra uomo e donna, tra Booz e Rut., tra ciascuno di noi e l’altro che Dio ci fa incontrare, e non solo nel matrimonio. Un canto che è quanto mai attuale se pensiamo all’incontro di varie culture-religioni al di sopra delle quali c’è l’amore libero e liberante di Dio. Preghiamo perché le relazioni tra uomo e donna sia un poco simili a questa. Ci sarà più gioia e amore nelle famiglie nelle comunità.

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  2. elena

    È bellissimo questo canto di libero amore. Un amore maturo e responsabile, un amore nato sul deserto di cuori che non sono inariditi dalle vicende della vita. Amore che è più forte del pregiudizio e della paura della diversità. …Che Dio benedica questo nostro piccolo e grande amare e amarci fra noi. Mi piace usare l’espressione che ho imparato in Bolivia: a pesar de todo (nonostante tutto)… Unabpreghiera perbi giovani in cerca di lavoro . Buona settimana a tutti!
    Elena

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