lunedì 7 settembre

di | 6 Settembre 2020

At 23,12-22                                                                                                 

12 Fattosi giorno, i Giudei ordirono un complotto e invocarono su di sé la maledizione, dicendo che non avrebbero né mangiato né bevuto finché non avessero ucciso Paolo. 13 Erano più di quaranta quelli che fecero questa congiura. 14 Essi si presentarono ai capi dei sacerdoti e agli anziani e dissero: «Ci siamo obbligati con giuramento solenne a non mangiare nulla sino a che non avremo ucciso Paolo. 15 Voi dunque, insieme al sinedrio, dite ora al comandante che ve lo conduca giù, con il pretesto di esaminare più attentamente il suo caso; noi intanto ci teniamo pronti a ucciderlo prima che arrivi». 16 Ma il figlio della sorella di Paolo venne a sapere dell’agguato; si recò alla fortezza, entrò e informò Paolo. 17 Questi allora fece chiamare uno dei centurioni e gli disse: «Conduci questo ragazzo dal comandante, perché ha qualche cosa da riferirgli». 18 Il centurione lo prese e lo condusse dal comandante dicendo: «Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha chiesto di condurre da te questo ragazzo, perché ha da dirti qualche cosa». 19 Il comandante lo prese per mano, lo condusse in disparte e gli chiese: «Che cosa hai da riferirmi?». 20 Rispose: «I Giudei si sono messi d’accordo per chiederti di condurre domani Paolo nel sinedrio, con il pretesto di indagare più accuratamente nei suoi riguardi. 21 Tu però non lasciarti convincere da loro, perché più di quaranta dei loro uomini gli tendono un agguato: hanno invocato su di sé la maledizione, dicendo che non avrebbero né mangiato né bevuto finché non l’avessero ucciso; e ora stanno pronti, aspettando il tuo consenso». 22 Il comandante allora congedò il ragazzo con questo ordine: «Non dire a nessuno che mi hai dato queste informazioni».

Commento

È l’ultimo giorno di Paolo a Gerusalemme. Paolo si dimostra in tutto il tempo del suo processo mite, mai rassegnato, ma capace di dare fino all’ultimo una buona testimonianza di sé.  Dopo il processo davanti al sinedrio che è finito in un putiferio, ecco la congiura contro di lui da parte di 40 persone, che vogliono tirarlo fuori di prigione con l’inganno e poi ucciderlo. In suo soccorso viene suo nipote che è a Gerusalemme, ma il resto lo fa Paolo. La sua solitudine è come quella di Gesù, catturato e abbandonato da tutti. I 40 personaggi mettono insieme il sacro (il digiuno) con la violenza. Quante volte nella lunga storia degli uomini la religione è stata usata anche dai cristiani come motivazione alla violenza. Paolo usa invece altri argomenti. A pensarci bene, non solo tutta l’attività di Paolo, ma anche quella del suo Signore è stata segnata da queste caratteristiche. Come è proprio dell’uomo fare il male con il bene, è proprio di Dio indirizzare il nostro male al bene. Il male c’è. La storia è un brutto dramma fatto dall’uomo. E Dio non è estraneo: lo vive in prima persona. Ed è Signore sul male perché è “l’Agnello di Dio che porta su di sé il peccato del mondo”. Questo ci fa vedere la storia come salvezza dalla perdizione. Infatti il male ci apre gli occhi sull’essenza di Dio e dell’uomo: Dio è amore infinito e l’uomo infinitamente amato. Secondo “il grande Hallel” il perché primo e ultimo di tutta la creazione e di tutta la storia è l’eterna misericordia di Dio che si riversa sull’abisso di ogni miseria. Davvero “laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia”! (Rm 5,20).

Preghiamo

Preghiamo per la scuola

3 pensieri su “lunedì 7 settembre

  1. Elena

    Quanta miseria un questi uomini “pii e rispettosi” di non si sa quale legge umana, ancora prima che religiosa! Quanta violenza gratuita!
    Estremismo assurdo, una sfida contro Dio, una miseria umana che mette grande tristezza. Ed è una miseria ripetuta nei secoli da tante religioni: la violenza! Perché beffardamente umana, non ha nulla di Dio, e spesso mi chiedo com’è che non ce ne accorgiamo… La storia di Paolo così fedele a quella di Gesù mi fa riflettere sulla sua mitezza, su questo accogliere e fare propria la volontà divina. Se anche noi riuscissimo a fidarci di più del Signore, che ha piani per ciascuno di noi. Non ha bisogno di sfide, ma di fede, per operare il bene.
    Prego con voi per la scuola, che è un mondo delicatissimo e complesso e nel quale anche veterane come me, muovono in questi giorni i primi passi, data la situazione Covid. Affidiamo con fiducia al Padre le nostre professionalità e la nostra cura per i ragazzi che ci viene chiesto di educare in un modo ancora più attento all’altro, nel rispetto e nel superamento del sé.

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  2. se rita

    La storia di Paolo si ripete in ogni tempo, sia per il coraggio degli annunciatori, sia per la codardia dei “benpensanti”. Questo mondo amato da Dio diventi quello che può e dovrebbe essere: casa comune per una famiglia di veri uomini. Prego per la scuola che riapre in Italia e per tutti i ragazzi che da noi ancora sono abbandonati a se stessi.

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  3. sr Alida

    Dio effonde il Suo amore su ogni miseria umana ,raddrizza le vie distorte chiediamo questo per ogni situazione drammatica . Mi unisco di cuore alla preghiera per inizio della scuola .Una preghiera per mia nipote Rosi nel giorno del compleanno …Ammiro Paolo autentico imitatore di Gesù …E una preghiera per le programmazioni del catechismo e i sacramenti

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