Lunedì 7 Marzo

di | 6 Marzo 2016

trinità Marco  3,31-35         

31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32 Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 33 Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34 Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

 Commento

La nostra attenzione deve volgersi, in questo testo, al tema generale della “famiglia” del Signore. Il primo versetto, come in controluce, ci ricorda che non siamo noi a chiamare il Signore, ma è Lui che ci chiama a Sé e alla sua opera di salvezza per la vita nuova. Né tanto meno siamo noi a poterlo chiamare “stando fuori”. Siamo chiamati ad entrare nella sua intimità e nel suo mistero. la folla sta seduta attorno a Gesù. Ed è questa la famiglia che Gesù indica come sua di fronte a quella che lo cerca nel legame della famigliarità naturale. “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”: la domanda retorica è la porta e la via del grande annuncio della comunione di profonda famigliarità che unisce Gesù ai suoi discepoli. I discepoli sono “quelli che erano seduti attorno a lui. Con un’affermazione audace Gesù coglie quel loro essere seduti attorno a lui come definizione del discepolo, come persona che “fa la volontà di Dio”: “costui per me è fratello, sorella e madre. La definizione è ricchissima perché nella sua semplicità unisce due elementi essenziali della vocazione e della vita cristiana: quella dei fratelli di Gesù che tali sono in quanto rinati come figli di Dio; e quella della “madre”, per dire la fecondità della vita cristiana, chiamata a generare nuovi figli di Dio per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo. Alla Chiesa antica era figura molto cara quella della “Chiesa Madre” che appunto genera figli di Dio, e che genera il Figlio di Dio in molti cuori. la prima famigliarità è quella che Dio stabilisce con noi in Gesù riconoscendoci suoi figli e fratelli tra noi. I vincoli di parentela sono “relativizzati” alla relazione fondamentale con Dio Padre, e quindi alla fraternità universale che ci lega ad ogni uomo e donna della terra.

 Preghiamo

Per tutti coloro che nella vita si sentono abbandonati e senza famiglia.

3 pensieri su “Lunedì 7 Marzo

  1. sr Rita

    Gesù vive una relazione bella con a sua famiglia. Non ha mai rifiutato l’appartenenza a Maria, Giuseppe, alla sua città natale. Ma ha sempre saputo prendere le giuste distanze quando si è trattato di lasciar spazio alla sua relazione col Padre e con il suo regno. Il discepolo di Gesù siede accanto a Lui, lo ascolta, lo segue, fa quello che il Padre chiede. Il discepolo è capace di prendere le distanze dalla famiglia, dagli amici, da tante altre realtà gratificanti per coltivare LA RELAZIONE. Preghiamo per chi non sa bene come prendere le distanze da ciò e da chi sta prendendo il posto di Gesù.
    Una preghiera per i miei nipoti gemelli nel giorno del compleanno.

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  2. sr.Alida

    Chiamati a entrare nella Sua intimità ,nel Suo mistero..”chi fà la volontà di Dio è mio fratello ,sorella e madre “Solo così, possiamo essere figli, fratelli sorelle,madri e generare nuova vita…nelle piccole ,semplici ,familiari cose di ogni giorno..ci aiuti Lui stesso a vivere la RELAZIONE nelle relazioni,al giusto posto…Donaci luce ,Signore per scoprire la Tua volontà…Un ricordo al Signore per i nipoti di sr.Rita.. per chi non ha famiglia,per le intenzioni che si aggiungeranno oggi .

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  3. Elena

    L’ essere seduti intorno dà il senso della familiarità, come intorno ad una tavola si riuniscono e siedono persone unite da vincoli e relazioni di intimità. Allora, se Gesù è il pane venuto per togliere ogni fame, è acqua viva per togliete ogni arsura, questo sedergli intorno indica una profonda partecipazione alla sua mensa, al banchetto che Lui ha preparato per noi. Il chiamare fratello, sorella, madre stabilisce relazioni di intimità e li rinforza di affetto e cura reciproca. Quanto può essere grande la famiglia di Gesù? Credo sia molto, molto grande e variegata. Ognuno con le proprie specificità, ma sempre amato e accolto come uno di casa, uno di famiglia, uno che può sedersi e gustare di Lui che si fa pane di Vita per chi ne vuole. Senza fine.
    Prego secondo le intenzioni espresse e per chi non può sedersi intorno ad una tavola, in famiglia, perché non l’ ha mai avuta o perché l’ ha perduta….
    Elena

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