lunedì 6 marzo

di | 6 Marzo 2023

Esodo 29,36-46

In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall’altare compiendo per esso il rito espiatorio, e in seguito lo ungerai per consacrarlo. 37Per sette giorni compirai il rito espiatorio per l’altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l’altare sarà santo.
38Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. 39Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. 40Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio puro, e una libagione di un quarto di hin di vino. 41Offrirai il secondo agnello al tramonto con un’oblazione e una libagione come quelle del mattino: profumo gradito, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. 42Questo è l’olocausto perenne di generazione in generazione, all’ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlarti.
43Darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia gloria. 44Consacrerò la tenda del convegno e l’altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio per me. 45Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. 46Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio.

Commento

Quello di oggi è un commento a margine, se così possiamo dire, rispetto a tutto quello che è narrato in tutti questi giorni. Di fatto non commenteremo ancora tutte le varie prescrizioni, ma la domanda da cui partiamo oggi è ben diversa. La questione è questa. C’è un narratore che narra tutte queste vicende, ma chi è? È Dio stesso? Visto che le parole scritte qui sono narrate da Dio. Oppure il narratore è Mosè che diventa voce di Dio. E ancora, noi che leggiamo sentiamo la voce di Dio o di Mosè? È importante questa questione perché mi sembra che con troppa facilità o viene tutto attribuito a Dio, dicendo è parola di Dio oppure diciamo che tutto è parola degli uomini che interpretano i pensieri di Dio. Mi sembra che la questione la possiamo porre invece così: la Bibbia pone sullo sfondo la parola di Dio. Egli è come un narratore che non compare mai, ma che si serve di parole umane. È un narratore che vuole portarci ad una conclusione; per fare questo si serve di personaggi che narrano dei fatti, che dicono parole e che alla fine riconoscono una cosa: all’origine delle loro parole c’è il grande narratore che è Dio. Se prendiamo queste narrazioni di riti e di regole ci accorgiamo che Dio rimane come sullo sfondo e il personaggio che narra è Mosè. Dove vuole arrivare Dio e dove vuole condurci Mosè? Dio vuole arrivare ad una alleanza piena tra Lui e l’uomo. La narrazione di Mosè, le sue parole, ci condurranno da un’altra parte. Ci porteranno a riconoscere come l’uomo fa fatica a rimanere fedele a questa alleanza. Il narratore nascosto è Dio, il protagonista della scena è Mosè, alla fine scopriremo dove ci vuole portare Dio e dove arriva Mosè con il popolo

Preghiamo

Preghiamo per chi soffre per mancanza di acqua e di cibo

Un pensiero su “lunedì 6 marzo

  1. srAlida

    In queste narrazioni tra Dio / Mosè mi mi prendono le parole nella Parola consacrare e offrire, ci aiuti il Signore ad essere in questo consacrare e offrire mi unisco all’intenzioni di oggi.

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