lunedì 5 novembre

di | 4 Novembre 2018

giobbe - francesco betti Gb 1,2-5

[2]Gli erano nati sette figli e tre figlie; [3]possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente. [4]Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. [5]Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.

Commento

Continuiamo nella descrizione di chi è Giobbe. Quello che si legge in questo testo è quanto avviene abitualmente nelle vicende di un uomo pio dell’oriente, del mondo biblico. Il fatto che il giusto Giobbe goda delle benedizioni di Dio rientra nella dottrina teologica corrente. È un uomo benedetto, tale benedizione, come per i patriarchi, consiste nella ricchezza delle greggi, e in una numerosa famiglia. 7 figli ognuno per un pranzo al giorno, tre figlie fortunate perché vengono invitate dai fratelli.  Giobbe era uomo molto stimato per la sua ricchezza, ma anche per la sua religiosità. Quindi ricchezza, armonia famigliare, stima. A questo si aggiunge un altro particolare: Giobbe si interessa della condotta dei figli, anche dei loro pensieri, anche di ciò che non può conoscere; dopo i loro ritrovi il padre raduna la famiglia intorno a sé e offre dei sacrifici a Dio in espiazione per gli eventuali peccati di ciascuno di loro. Un uomo attento all’educazione dei figli. Questa è la descrizione dell’uomo Giobbe benedetto da Dio, perché uomo giusto. Facciamo bene attenzione a questa questione dell’uomo giusto perché il grande problema del libro di Giobbe è tutto qua: l’uomo giusto.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i genitori

4 pensieri su “lunedì 5 novembre

  1. srAlida

    Un vero genitore ha cura anche della vita della vita spirituale dei figli di quello che un figlio può portare in cuore …degli sbagli e dei ritorni ….preoccupazione e speranza …..che viva bene …
    Preghiamo per tutti i genitori .

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  2. sr Rita

    Così faceva Giobbe OGNI VOLTA.
    Un padre che ogni volta si circonda dei suoi figli.
    Un padre che ogni volta presta attenzione a ciascuno dei suoi figli.
    Un padre che ogni volta si preoccupa della condotta dei suoi figli.
    Un padre che ogni volta crede alla sua responsabilità nei confronti dei figli, anche dei loro eventuali peccati.
    Un padre così non può che essere immagine del Padre che sta nei cieli. Ed anche un incentivo per ogni padre di questa terra.

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  3. Anonimo

    Di fronte alla figura di Giobbe non posso che chiedere pietà a Dio se ancora oggi mi approccio alla vita in un’ottica retributiva.
    Se cerco di camminare nelle sue vie, nulla mi deve accadere. Ma non è così semplice…

    Una preghiera per tutti i genitori, soprattutto per chi fa più fatica ad esserlo

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  4. . Elena

    È molto bello questo approccio all’uomo Giobbe. E al significato dato alla famiglia.Giobbe,un uomo attento, giusto, responsabile, un genitore che educa e vigila. Un uomo che prega, che non dà per scontato nulla, né la ricchezza, né la perfezione della vita, neanche la benevolenza di Dio sulla fortuna propria e dei figli. Possa ogni genitore seguire le orme di Giobbe ed incarnare una genitorialità responsabile e sensibile del visibile e dell’invisibile. Una preghiera per tutti i genitori e davvero, per chi è in fatica in questo ruolo tanto delicato.

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