lunedì 4 aprile

di | 3 Aprile 2016

home2Annunciazione del Signore – Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Commento

La feste dell’annunciazione di Maria si celebra il 25 Marzo, ma quest’anno era venerdì santo e quindi la “recuperiamo” oggi. Da domani riprendiamo il commento al vangelo di Marco. Siamo nell’ora più solenne della storia: Dio, nella persona del Verbo, sta per fare irruzione in essa. Quale luogo sarà degno di ospitarlo? Roma estende ovunque il suo potere, Atene è un raffinato centro culturale, Gerusalemme è la città santa… E Dio posa lo sguardo su un’oscura borgata della Galilea: Nazaret. Galilea, Nazaret sono l’emblema non solo di ciò che non conta, ma di ciò che merita solo disprezzo. Il messaggero celeste poi si rivolge a una “vergine”, titolo che oggi si ammanta di venerazione proprio per il suo riferimento alla madre di Gesù. Ma anche sotto questo termine l’indicazione di una situazione di povertà esistenziale: la donna contava nella misura in cui era feconda, cioè era madre! E l’insignificanza è rafforzata dal fatto che solo alla fine ne compare il nome: è una delle tante. Ma è proprio qui la stravolgente novità del rivelarsi di un volto inedito, impensabili di Dio: Egli è amore, cioè vicinanza. Egli vuole abitare la nostra storia, vuole farsi pellegrino con noi, vuole che impariamo a cercarlo e a trovarlo lì dove si snoda la nostra esistenza.
Preghiamo

Preghiamo per la mamma di Maria Rosa che ci ha lasciato ieri.

6 pensieri su “lunedì 4 aprile

  1. sr Rita

    L’angelo viene da Maria, le dà un annuncio sconvolgente. poi si allontana da lei. Maria rimane solo col suo segreto. Un segreto che dovrà condividere con Giuseppe. Un segreto che farà parlare la gente. In questa solitudine Maria tace, accoglie, obbedisce. Avrebbe potuto dire no, non me la sento, è troppo quello che mi chiedi. Sarebbe stato più normale fare una vita normale con Giuseppe, avere un figlio da lui. invece no, questo annuncio strano e questa solitudine. Proprio nel silenzio obbediente di Maria si incarna e cresce il figlio di Dio. Anche oggi, preghiera, silenzio, obbedienza sono luogo di incarnazione feconda. Preghiamo per chi sta soffrendo perché non riesce a accettare la solitudine, il silenzio, l’obbedienza a Dio.

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  2. Luca

    Ringrazio Dio x il dono dei bambini, e per aver accolto nella Chiesa il no nostro piccolo Francesco, che ieri ha ricevuto il dono del battesimo.

    Buona giornata a tutti!

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  3. Cristina

    Quello che mi ha sempre colpito di questo brano di Vangelo è la capacità e il coraggio di Maria di affidarsi e fidarsi di Dio…aiutaci Signore ad affidarci e fidarci maggiormente di Te.
    Buon lunedì a tutti

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  4. Elena

    Una ragazza docile, umile, fiduciosa che si abbandona completamente al pensiero che Dio ha preparato per lei! Parte attiva e per sempre del progetto di Dio. Solo un flash di questa fiducia, nelle nostre esistenze, renderebbe tutto molto più semplice e fecondo. Maria, insegnaci ogni giorno ed oggi più che mai come diventare “ventre” accogliente e fecondo del Tuo amore! E dell’amore del Padre per tutti gli uomini.
    Auguri al piccolo Francesco e a tutti i bimbi e adulti che entrano attivamente nel progetto di Dio. Elena.

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  5. Giulio

    Dopo l’incredulità degli apostoli e di Tommaso, assistiamo all’abbandono di Maria nelle mani del Signore.
    Come se la vita di ognuno di noi debba alternare ed affrontare momenti difficili ad altri più aperti e docili.
    Siamo esseri strani: certi giorni sentiamo di dover affrontare qualsiasi difficoltà senza paure, reticenze, ripensamenti. Altri giorni il peso della vita sembra soffocarci e chiuderci nel buio e nel dolore.
    Senza renderci conto che in tutte queste situazioni, nel bene e nel male, nella serenità e nella fatica, nella gioia più grande e nel dolore più cupo, non siamo soli.
    Con noi abbiamo il cammino dell’incarnazione, della croce e della risurrezione.
    Emmaus è il segno della nostra vita, che continua con Francesco, Irene e tanti altri.

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  6. sr.Alida

    Che bello in quanti scriviamo! In questo brano sembra che dalle cose meno importanti ,nascano grandi e benefici progetti …dai piccoli segni nascono le cose piu’ belle…un piccolo paese.Nazaret ,che conta poco.una piccola donna tra tante ,. Maria , che però ha pronunciato un SI pieno,”avvenga ” e “eccomi”Un SI non facile dall’inizio..Per mezzo di lei Dio può abitare la nostra storia ,farsi pellegrino con noi,ovunque si snoda la nostra esistenza.ogni passo sofferto del nostro cammino è accompagnato da una Madre…Accogli Signore inostri piccoli ,si, di ogni giorno,trasformali Tu in speranza ,per chi non spera piu’..per chi soffre per le situazioni ,che sembrano non avere via d’uscita..Grazie per le nuove vite sulla terra : Francesco ,Irene …E per chi chiami a Te in cielo ,goda della Tua pace.

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