lunedì 28 giugno

di | 27 Giugno 2021

Lc 7,31-35

31 A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? 32 Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! 33 È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 34 È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 35 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».

Commento

In questo discorso su Giovanni Battista abbiamo visto le domande che Gesù pone alla folla su Gesù, poi le domande che Gesù pone su Giovanni, ed ora le domande che Gesù pone alla folla su Giovanni. La questione che si pone è proprio questa che ciascuno in qualche modo è chiamato a dare una risposta alle domande che Gesù pone. Non possiamo non uscire allo scoperto. Dobbiamo dichiarare cosa pensiamo. Troppe volte rimaniamo sempre come nascosti, non ci sbilanciamo mai. Gesù dice che siamo come i bambini, facciamo il contrario di quanto ci viene chiesto. Noi siamo questi bambini che vogliono sempre fare il gioco contrario a quello di Dio. Dio ci propone tutti e due i giochi, quello della festa e quello della penitenza in modo che o all’uno o all’altro ci stiamo. Noi invece vogliamo sempre giocare all’altro rispetto a quello che viene fatto: è brutto quando qualcuno fa la danza e l’altro si mette a piangere perché vuol fare il funerale o viceversa. Sembra quasi che Dio non riesca mai ad incontrarci perché vogliamo sempre fare il contrario di quanto lui ci propone. Allora la richiesta che ci viene da Gesù, non è solo quella di avere il coraggio di esprimerci, ma anche quella di fare quello che Lui ci chiede, di assecondare i suoi desideri.

Preghiamo

Preghiamo per i sacerdoti.

2 pensieri su “lunedì 28 giugno

  1. Elena

    Mi sembra che Gesù stia dicendo a ciascuno di noi non è mai contento di ciò che vede,di ciò che sente, di ciò che vive. Chiede qualcosa, ma lo critica, desidera qualcosa, ma lo nega. L’uomo è confuso, spesso ipocrita….non legge o non vuole leggere i segni e le parole di Dio espresse attraverso voci differenti. Allora, cosa vuole? Già, io, cosa voglio?
    Preghiamo per i sacerdoti e per coloro che non sanno da che parte stare…

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  2. sr Alida

    Mi pare che se si rimane in ascolto ,possiamo cogliere a tempo opportuno quando soffrire o gioire ,cosi da vivere appieno il presente ,e credere guardare la parte sofferta ,con speranza fino alla via d’uscita,lamentarsi non è vivere …Ma un aspetto del vivere è tacere o parlare a tempo opportuno ….
    Prego con voi per tutti i sacerdoti in particolare per don Sandro e quelli che conosciamo .

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