lunedì 23 agosto

di | 22 Agosto 2021

Lc. 13,6-9

6 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 8 Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime 9 e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai».

Commento

Abbiamo un fico qui a Rosciano è un po’ selvatico e non produce niente, dei fichi non commestibili. La questione è: lo tagliamo oppure no? Come nella parabola di oggi. Tagliamo o no il fico che non produce frutto? La soluzione della parabola è: Lasciamo ancora quest’anno. Ma c’è di più nella parabola, le parole sono interessanti: affinchè io lo zappi, vi metta il concime e vedremo se porterà frutto. Se no lo taglieremo. Interessante che il contadino non mette un termine a questa cura, dice infatti: per l’avvenire. Ma quando è l’avvenire? È come un tempo indefinito. Non si sa quando è la scadenza di questo avvenire si può quasi dire un tempo di cura che non finisce mai. Così è della vita, noi ci prendiamo cura di essa fino all’infinito, fino a quando speriamo che qualcosa di buono possa accedere. Così fa il Signore con noi, si prende cura all’infinito dei suoi figli nell’attesa che possiamo dare frutto. Ma quando verrà questo tempo: forse è soltanto rimandato all’avvenire. Ci vuole una pazienza infinita per attendere frutti buoni e anche una pazienza infinita per prenderci cura sempre di noi, degli altri, del mondo. Dio ha pazienza infinita con noi e di questo lo ringraziamo, ne avremo anche noi con noi stessi e con gli altri?

Preghiamo

Preghiamo per Andrea e Chiara che oggi si sposano

3 pensieri su “lunedì 23 agosto

  1. Elena

    La condizione per portar frutto è avere cura? È avere pazienza? È attendere i tempi dell’altro? Io a casa ho un pero. Me l’hanno piantato in giardino per salvarlo da morte in un giardino che andava distrutto. Non ha dato frutti i primi due anni e ho pensato di tagliarlo. Quest’anno ne ha date molte di pere, ma sono tutte malate, tutte immangiabili e la pianta stessa è in sofferenza. Non sono brava a tirar su le piante da frutto, non ne ho neppure il tempo e le competenze agronome. Non so cosa riserverà il futuro, l’avvenire a questo pero. Però tornerò a portarlo, a concimarlo, a bagnarlo, a parlargli, perché penso di essere corresponsabile del suo non portar frutto. Poi vedremo il prossimo anno che farà. Così di anno in anno. C’è una speranza di opportunità che non mi sento di tagliar via….
    Nella preghiera ricordo Andrea e Chiara, oggi sposi e Laura, che deve essere operata di nuovo.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Quanta attesa e pazienza Dio ha con me…quanta cura di cui poco mi accorgo… Lo ringrazio di cuore per ogni volta che mi ama così..mentre mi unisco alla preghiera per Andrea Chiara e per Laura, chiedo l’aiuto per aver cura di quanti avvicinò…

    Rispondi
  3. Annamaria

    La cura continua nell’attesa dei frutti sperati ecco il ruolo dei genitori con i propri figli.
    Chiedo una preghiera speciale in un momento di abbandono e di grande solitudine .

    Rispondi

Rispondi a Elena Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.