lunedì 2 settembre

di | 1 Settembre 2019

1Gv 2,1-11                                                                            1 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2 È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 3 Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4 Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. 5 Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. 6 Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato. 7 Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. 8 Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera. 9 Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. 10 Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. 11 Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

Commento

Vi è una insistenza sul tema del peccato, non come elemento di giudizio, o di accresciuto senso di colpa, ma come vigilanza sulla fragilità della propria vita. Banalizzando il peccato , banalizziamo anche la misericordia di Dio che è infinita la dove incontra il peccato e la fragilità dell’uomo. Non ho peccato è non riconoscere che siamo sempre bisognosi della misericordia di Dio. Siccome il peccato è possibile, l’unica soluzione è il continuo contare su Cristo, il quale svolge incessantemente una duplice funzione: ci purifica dai peccati e intercede in nostro favore.  in questo testo, la presa di coscienza del nostro peccato, della nostra fragilità  ci fa fare un salto di qualità notevole. la persona umile che riconosce la propria fragilità, inizia il suo percorso di conoscenza di Dio e inizia a mettere in pratica il grande comandamento dell’amore. Se è vero che in Giovanni la conoscenza corrisponde all’amare, allora la conoscenza di Dio e del fratello è l’amore che noi doniamo a Lui e ai fratelli. Il cristiano  non ha davanti agli occhi una legge, ma un esempio vivo, una persona. “Comportarsi come Cristo si è comportato” è la vera condizione per conoscere Dio. E comportarsi come Cristo è alla fine la pratica del comandamento più grande che è l’amore per Dio e per il prossimo.

Preghiamo per Angelo che è nato da poco e per i suoi genitori

5 pensieri su “lunedì 2 settembre

  1. Elena

    A volte ci si sente giusti,a volte perfetti, a volte sinceri e limpidi, a volte invece sbagliati in ogni cosa che facciamo, e smarriti nei nostri errori, nei nostri fallimenti, nelle nostre fatiche e fragilità. Siamo ancora così lontani da Te, Signore. Perché se un giorno troviamo in Te armonia e pace, un altro giorno ci allontaniamo e brancoliamo nel buio. È nella nostra natura, ma Tu continui a non darci per vinti, finiti, sbagliati. Continui a porgerci la mano, a tenerci abbracciati tanto più siamo spaventati e delusi dal peccato e dall’errore. Ci ami per come siamo, senza recriminazioni, senza se e senza ma. Ci illumini la via, affinché il cammino sia meno duro e doloroso. Ti servi di molte cose, di anime belle che incrociano la nostra strada, di opportunità nuove e spesso inconsuete. Sei creativo anche nella salvezza… Per questo ti ringrazio, perché se io chiudo la partita, tu non lo fai e sei paziente e tenero, Signore….
    Una preghiera per il piccolo Angelo e per la sua famiglia, una preghiera per tutti gli insegnanti che iniziano oggi e in questi giorni un nuovo anno di scuola. Perché abbiamo il coraggio e la forza di educare.

    Rispondi
  2. Sr Rita

    Si dice che l’amore o trova simili o rende simili. La Parola di Dio, la verità, la persona di Gesù sono termini per dire amore, identificazione, vicinanza amorosa. Stare in Dio è incontrare la verità, è essere avvolti dall’amore. Non trovo altre parole per dire la bellezza di aver incontrato il Signore.

    Rispondi
  3. Pinuccia

    Grazie Signore perché tu non ti arrendi mai! Una preghiera per il piccolo Angelo e per gli insegnanti.

    Rispondi
  4. Anonimo

    Affidarsi….. Contemplando l’amore di Dio… Affidarsi… Mi unisco alla preghiera x Angelo e i per tutti i piccoli che come lui e le loro famiglie stanno attraversando momenti difficili…. Chiedo una preghiera anche per tutti i ragazzi che in questi giorni devono superare gli esami di riparazione…

    Rispondi
  5. sr Alida

    Giovanni ci chiama figlioli miei carissimi ,come ci chiamerebbe Dio Padre …per indicarci in modo semplice il cammino: noi abbiamo davanti a noi Gesù una Persona viva ,come esempio ,se siamo in Lui comportarci come Lui si è comportato. Il cammino e comandamento nuovo e antico dell’amore è di ogni giorno, nelle piccole cose ,con ogni persona che incontriamo….Saperci avvolti da questo Amore che ci riprende sempre è bello, è importante ,e riprendo il commento di Elena che è preghiera profonda e vera ….unendomi a quella per Angelo e genitori , per gli insegnanti per gli esami di riparazione ,per il nuovo anno scolastico che sta per iniziare .

    Rispondi

Rispondi a Elena Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.