lunedì 19 settembre

di | 18 Settembre 2022

Gv 20,24-31

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”.
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”. 27Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”. 28Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. 29Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento

Stiamo andando verso la conclusione del Vangelo di Giovanni. Ne abbiamo ancora per una settimana poi passeremo ad un  testo difficilissimo: L’apocalisse. Quello di Giovanni è un vangelo profondo, unico, speciale, un lungo commento durato più di 4 mesi. Un commento parziale per un’opera grandiosa. E siamo verso la conclusione con le apparizioni di Gesù risorto ai discepoli. Queste apparizioni hanno come scopo quello di riflettere e vivere le nostre resurrezioni personali. Anche noi siamo figli della resurrezione. E anche noi come Maria  dobbiamo trovare il nostro giardino della resurrezione per poter rinascere continuamente a vita nuova. Oggi abbiamo l’incontro di Gesù risorto con Tommaso  detto didimo che vuol dire gemello. La sua resurrezione passa attraverso due questioni. La prima, egli non è il prototipo del discepolo che non crede, quanto del discepolo che vuole fare lui stesso esperienza diretta della fede nella resurrezione di Gesù. Tutti siamo gemelli di Tomaso perché tutti siamo chiamati a fare esperienza diretta della resurrezione. E poi la seconda questione. Tommaso crede perché vede le ferite di Gesù, può toccarle. Quando si arriva al fondo di una ferita, lì si può rinascere.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo  

2 pensieri su “lunedì 19 settembre

  1. sr Alida

    Sempre bello questo brano, e a dire il vero non ho mai sentito su questo un commento così concreto e profondo.. Grazie don Sandro. La pace che dà Gesù… Tommaso non solo come non credente ma come uno che vuol far esperienza diretta di Gesù,noi simili a lui vivere le nostre risurrezioni. Al fondo delle nostre ferite si può rinascere..preghiamo per Massimo., per M. Grazia, per Marta e per tutte le situazioni che sembrano , non avere avere risurrezioni e vie d’uscita.

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  2. Elena

    Per molte persone, fare esperienza viva di Gesù, è davvero rinascere a nuova vita, è fare rinvenire una speranza appassita, è ritrovare un’energia perduta, è fare brillare una luce che si era spenta! Ci sia dato di fare esperienza viva di Te, Signore, perché la nostra fede ne ha bisogno!
    Prego con voi per Massimo, Maria Grazia e Marta, secondo le intenzioni espresse e custodite nei nostri cuori.

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