lunedì 19 luglio

di | 18 Luglio 2021

Lc. 9,37-43

37 Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. 38 A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho. 39 Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 41 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». 42 Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 43 E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.

Commento

Interessante come il giorno seguente la trasfigurazione non c’è più la voce dall’alto che parla del figlio di Dio, ma una voce dal basso che grida e invoca pietà per un figlio. Forse questo padre rappresenta tutti i padri e le madri che dal basso, dal quotidiano, ogni giorno invocano per i loro figli quando questi non si ritrovano più nella vita. Anche i discepoli sono presenti. Sono gli stessi che hanno assistito alla trasfigurazione sul monte, ma che non riescono a fare gli stessi gesti di Gesù. Egli sentenzia che siamo una generazione incredula e perversa. C’è quasi un gesto di indignazione di Gesù che dichiara: fino a quando vi sopporterò. Non capiamo cosa vuol dire che Gesù libera dal male. Non capiamo che Gesù libera dal male con la croce. È questo il nostro problema. Noi pensiamo al miracolo in se stesso, ma non ne vediamo il modo e il fine. Il modo è la responsabilità verso le persone, non il gesto miracoloso. Il fine è mostrare che il male si può vincere se siamo tutti fratelli che si aiutano. Lo so bene che il paragone è improponibile, ma questa pandemia non finirà mai fino a quando l’uomo non diventerà responsabile  del proprio fratello. Non ci sarà nessun miracolo se non diventeremo fratelli che si aiutano.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i poveri del mondo

2 pensieri su “lunedì 19 luglio

  1. Elena

    Fra tutte le richieste e le sollecitazioni della folla, della solita immensa folla che circonda Gesù, spicca la voce di un uomo, che chiede misericordia e salvezza per il suo unico figlio. E Gesù, pur brontolando un po’, chissà se contro tutte le nostre incapacità o perché vede i nostri cuori ancora chiusi, ecco Gesù nutre la misericordia verso questo padre e verso questo figlio e libera dal male il ragazzo. Forse, nel suo brontolare ci sta chiedendo di più, ci dice che possiamo fare di più fra noi, per tutti noi. Forse ci ricorda che il Suo essere tra noi, non è effimero e superficiale, ma un qualcosa per cui nutrire fede e misericordia, nell’aiuto reciproco e nel darsi da fare. E di urla, dalla folla umana, ne escono proprio tante… Una preghiera per tutti i poveri e per chi oggi fa miracoli in mezzo alle miserie del mondo. Una preghiera per Valeria e Filippo.

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  2. sr Alida

    Mi unisco alla vostra preghiera per i poveri del mondo e perché sappiamo condividere con i sentimenti di Gesù cura, tenerezza amore nei loro confronti.

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