lunedì 18 ottobre

di | 17 Ottobre 2021

San Luca Evangelista – Lc. 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Commento

Visto che stiamo commentando il vangelo di Luca e oggi è la sua festa teniamo buono questo brano di Vangelo, il vangelo della messa per San Luca Evangelista. Luca nel suo vangelo è molto attento al tema della sequela di Gesù. Come e che cosa deve fare  il discepolo per seguire Gesù? Il Signore non complica le cose con programmi complessi, ma offre una via semplice, ma radicale. Chiede un affidamento totale, un lasciare senza mezze misure, non tanto delle tante cose da fare, ma a volte anche dei nostri stessi progetti. Essi devono uscire da noi, ma essere consegnati a Lui. Luca, di cui celebriamo oggi la festa, è molto attento a questa questione del lasciare tutto. Con gli occhi fissi sul Signore, lasciamo che sia Egli a plasmarci, e siamo meno suggestionati dal terrore di non piacere agli altri e di corrispondere alle attese di tutti. Se questa è la direzione su cui si muove il discepolo, l’altra direzione fondamentale del vangelo di Luca è quella che mette in evidenza l’infinita misericordia di Dio. Dove non arriva la forza umana, dove noi ci accorgiamo delle nostre fatiche, lì entra in gioco la misericordia di Dio Padre, che come prima cosa salva e perdona la nostra vita e poi ci permette di riprendere slancio e così superare le nostre fatiche. Il vangelo di Luca è allora il vangelo della sequela del discepolo e della misericordia del Padre.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i malati.

3 pensieri su “lunedì 18 ottobre

  1. enrico

    Augurandoti di vivere sempre la sequela di Gesù nella misericordia del Padre, mi permetto di ricordarti il commento
    di Lc. 20,41-44: Il Cristo figlio e Signore di Davide.
    In questo mese missionario un pensiero ed una preghiera anche per padre Eugenio Rota. missionario in Ecuador, che sta vivendo un periodo piuttosto critico della sua malattia.

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  2. Elena

    “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai”.
    C’è molto da fare per ogni cristiano, c’è così tanto da fare che ci si può dimenticare di se stessi, sull’esempio di Gesù. Questa parte di vangelo è stata citata anche ieri da un padre missionario a proposito della giornata missionaria mondiale. C’è così tanto da fare, nel piccolo come nel grande impegno per le missioni. E ancora una volta mi torna alla mente e nel cuore il pensiero costante che mia madre aveva per tutti, missionari compresi. Chi è il cristiano oggi? Mi guardo nel cuore e sorgono tante domande…
    Una preghiera per il papà e la mamma di Antonella, per Patrizia e Laura, per padre Eugenio.

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  3. sr Alida

    A cosa corrisponde per me questo non portare? Ne sacca, ne bisaccia,… Poi però manda a due a due, questo forse a sostituire ciò che non portiamo, lasciare i nostri progetti, in questo cammino a due è più forte l’annuncio.. Mi unisco alle intenzioni di oggi.

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