lunedì 15 novembre

lc. 23,17-25

Ma essi si misero a gridare tutti insieme: “Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!”. ¹⁹Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio.²⁰Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. ²¹Ma essi urlavano: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”. ²²Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà”. ²³Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. ²⁴Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. ²⁵Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

Commento

Siamo alla fine del processo. Gesù viene condannato a morte. Per la verità non si dice esplicitamente della condanna, si dice che Pilato, su insistenza della folla consegnò loro Gesù. Gesù è consegnato nelle nostre mani e consegnato alle nostre vite. Meglio ancora Gesù consegna la sua vita a tutti noi. Qui ci sono una serie di questioni che vengono per così dire ribaltate. Una di queste è la visione di Dio. In genere noi diciamo che siamo chiamati a consegnare le nostre vite a Dio, invece il vangelo ci insegna che la prima grande e fondamentale consegna è quella di Dio che consegna suo figlio a noi tutti. E di questo non dobbiamo fare altre che ringraziare il padre. Vi è anche un ribaltamento della concezione del potere. Non c’è più il potere di Pilato, che governa con forza e a seconda delle convenienze del momento. C’è invece un potere di chi decide di donare la propria vita. questo è il potere di Gesù: essere responsabile della propria vita fino in fondo. E per finire il ribaltamento che è il massimo capovolgimento che proprio noi che gli togliamo la vita, riceviamo in dono la sua vita e siamo salvati dal male che facciamo, perché amati da Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Andrea