Lunedì 13 luglio

di | 12 Luglio 2015

  home2 Esodo 15,12-21                                                                            

12 Stendesti la destra: la terra li inghiottì. 13 Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora. 14 Hanno udito i popoli e tremano; dolore incolse gli abitanti della Filistea. 15 Già si spaventano i capi di Edom, i potenti di Moab li prende il timore; tremano tutti gli abitanti di Canaan. 16 Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato. 17 Lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. 18 Il Signore regna in eterno e per sempre!». 19 Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare. 20 Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze. 21 Maria fece loro cantare il ritornello: «Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!».

Commento

in questo cantico Dio continua ad essere l’unico grande protagonista della liberazione del popolo. I figli d’Israele sono stati liberati, hanno attraversato il mare, perché devono arrivare sino al monte di Dio! Per questo l’inno abbraccia tutta la strada che il popolo compirà sotto la guida di Dio, fino alla “santa dimora” del Signore. Israele è stato “riscattato” dalla schiavitù dell’Egitto per uno scopo ben preciso, quello di qualificarsi come una comunità adorante nel tempio. Non sono interessanti qui le vicende e le relazioni che Israele avrà con gli altri popoli, ma al centro è la sua relazione con Dio: la fede e la preghiera che scaturiscono dall’impresa del Signore che li ha liberati e li ha condotti fino alla sua “santa dimora”. protagonista dell’inno è Miriam, la sorella di Mosè. colei che ha vegliato sulla vita del fratello, che ora canta a fa cantare. miriam la profetessa, colei che canta e danza  le meraviglie di Dio. E’ un invito ad unirsi al canto – “Cantate al Signore” – per il trionfo di Dio che “ha gettato in mare cavallo e cavaliere”. Non lasciamoci imbarazzare né tanto meno scandalizzare da questa continua ripresa del tema dell’annientamento del Nemico! Anche oggi, se il Signore non abbatte il Nemico,  forse ci arrabbiamo con Lui e coloro che non sono stati abbattuti da Dio, diventano nostri nemici e magari ci pensiamo noi ad abbatterli. quindi ancora una volta la storia si ripete….

preghiamo

preghiamo perchè la chiesa comprenda sempre meglio il valore della profezia della donna.

dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Un pensiero su “Lunedì 13 luglio

  1. Luca

    Oggi voglio spezzare una lancia a favore di questo popolo, spesso presentato come ingrato. Hai voglia di apprezzare l’ideale di libertà, quando stai per morire di fame o sete!
    Credo che sia più che lecita questo mormorare, ieri come oggi. Chiedo la grazia perché chi si trova in questa condizione sappia mormorare con speranza.

    Buona giornata a tutti!

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