Lunedì 11 febbraio

di | 10 Febbraio 2019

giobbe Giobbe 36,22-33

[22]Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
chi come lui è temibile?
[23]Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire
o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?».
[24]Ricordati che devi esaltare la sua opera,
che altri uomini hanno cantato.
[25]Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
[26]Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
[27]Egli attrae in alto le gocce dell’acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori,
[28]che le nubi riversano
e grondano sull’uomo in grande quantità.
[31]In tal modo sostenta i popoli
e offre alimento in abbondanza.
[29]Chi inoltre può comprendere la distesa delle nubi,
i fragori della sua dimora?
[30]Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
[32]Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
[33]Lo annunzia il suo fragore,
riserva d’ira contro l’iniquità.

Commento

In questo inno sapienziale l’animo umano ammira e contempla quanto Dio ha fatto. Perciò per Elihu, dal momento che Dio è buono (e lo dimostra nel governo della creazione), le sofferenze vanno intese come un mezzo della bontà e misericordia di Dio: come una sua “parola” con cui distoglie l’uomo dal male, e lo preserva dall’orgoglio, come correzione dei giusti quanto al peccato di orgoglio, come mezzo di liberazione e di comprensione, come prevenzione e per mantenere l’uomo nel timore di Dio.  Che cosa vuole dirci alla fine questo “saggio”? Non guardiamo tanto la causa della sofferenza umana quanti piuttosto al fine. Cioè non domandiamoci per quale motivo soffro, ma che beneficio ne ricavo dalla sofferenza. Eliuh ha la pretesa di insegnare a Giobbe che la sua sofferenza è il modo con cui Dio lo sta educando al vero bene, alla santità della sua vita. Un ragionamento inaccettabile secondo me. Certo che la sofferenza può insegnare l’arte di vivere. Ma Dio non usa questo strumento del soffrire per insegnarci la vita. Dio uso lo strumento della misericordia per insegnarci a vivere.

Preghiamo

Preghiamo per Renato il fratello di Elena che ci ha lasciato

3 pensieri su “Lunedì 11 febbraio

  1. sr Rita

    Egli attrae in alto le gocce dell’acqua e scioglie in pioggia i suoi vapori,che le nubi riversano
    e grondano sull’uomo in grande quantità.
    Queste parole del libro di Giobbe penso possano portare conforto a Elena per la morte del fratello Renato. Dio lo ha attirato a sé e dal suo Paradiso riversa sulla famiglia la freschezza di un amore che finalmente ha incontrato faccia a faccia. Elena ricevi il mio abbraccio affettuoso assieme alla preghiera.

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  2. srAlida

    Davanti ai passaggi di altra Vita ,la parola tace , il cuore parla ,di cuore un abbraccio e la preghiera per te Elena e famiglia .Renato muore alla terra ,ma rivive dentro voi ..e goda dell’incontro con Colui che ci ha creato .

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  3. . Elena

    Continuo a pensare che l’amore genera amore e che il Signore lo moltiplichi per noi in molti modi e molte forme, spesso incomprensibili. Vi ringrazio per la vicinanze e l’affetto di cui siete portatori e messaggeri… siete dono!

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