lunedì 10 maggio

di | 9 Maggio 2021

Lc. 1,57-66

57 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. 59 All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. 60 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61 Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63 Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64 In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66 Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

Commento

È la scena di una nascita, la nascita di Giovanni Battista. Lo sguardo su questa scena è di Elisabetta, è lo sguardo della madre, uno sguardo al femminile. è il mistero della vita visto da chi dona la vita. e qui troviamo anche la domanda che ciascuno fa riguardo ad un figlio che nasce: che sarà mai di questo bambino. Vi è anche la scena circa la scelta del nome. In tutto questo, nascita, nome, futuro del bambino è raccolto il mistero della vita. sono scene di vita famigliare che dicono una cosa fondamentale: l’uomo e la donna sono fatti per la vita, sono fatti per dare la vita. e nella vita che è resa sacra da ogni nascita vi è come il senso della nostra esistenza: prendersi cura della vita per dare un futuro, una promessa. Questa promessa è garantita dall’amore, è garantita dalla presenza buona di chi aiuta la vita nella sua crescita. In questa scena di nascita è narrato il comando principale del signore Gesù: amare come lui ha amato, cioè dare la vita per chi si ama. E un padre e una madre in genere fanno questo: donano la vita. E l’uomo e la donna celebrano nel loro amore la meraviglia  del creato che trasmettendo la vita attraverso l‘amore fa sì che tutto sulla terra serva alla vita per l’amore e quindi che Dio sia presente sulla terra. Allora la nascita dell’uomo è la celebrazione fondamentale del Dio amore.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le madri e per tutti i papà

2 pensieri su “lunedì 10 maggio

  1. Elena

    Una benedizione per ogni vita, questa la preghiera di oggi. Perché ogni vita rappresenta un futuro di cui nessuno sa nulla, perché rappresenta una speranza e un desiderio custodito nel cuore di ogni madre e di ogni padre. Sia una benedizione, ogni bambino messo al mondo e chiamato alla luce e al futuro, perché, Signore, figlio Tuo!

    Rispondi
  2. sr Alida

    Dare e generare vita! E arte che mai si conclude,. le riflessioni a questa Parola sono stupende dicono bene quello che risuona dentro me. Grazie.Le dedico e chiedo preghiera per mia sorella Lina e mio cognato Giuseppe oggi nel loro 24°anno di matrimonio, per la loro famiglia.
    Con voi prego pe tutti i papà e per tutte le mamme…

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.