lunedì 10 febbraio

di | 9 Febbraio 2025

Ger. 17,5-18

5 Così parla il SIGNORE:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo
e fa della carne il suo braccio,
e il cui cuore si allontana dal SIGNORE!
6 Egli è come una tamerice nel deserto:
quando giunge il bene, egli non lo vede;
abita in luoghi aridi, nel deserto,
in terra salata, senza abitanti.
7 Benedetto l’uomo che confida nel SIGNORE,
e la cui fiducia è il SIGNORE!
8 Egli è come un albero piantato vicino all’acqua,
che distende le sue radici lungo il fiume;
non si accorge quando viene la calura
e il suo fogliame rimane verde;
nell’anno della siccità non è in affanno
e non cessa di portare frutto».
9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno;
chi potrà conoscerlo?
10 «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni,
per retribuire ciascuno secondo le sue vie,
secondo il frutto delle sue azioni».
11 Chi acquista ricchezze, ma non con giustizia,
è come la pernice che cova uova che non ha fatte;
nel bel mezzo dei suoi giorni egli deve lasciarle;
quando arriva la sua fine, non è che uno stolto.
12 Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario.
13 Speranza d’Israele, o SIGNORE,
tutti quelli che ti abbandonano saranno confusi;
quelli che si allontanano da te saranno iscritti sulla polvere,
perché hanno abbandonato il SIGNORE, la sorgente delle acque vive.
14 Guariscimi, SIGNORE, e sarò guarito;
salvami, e sarò salvo;
poiché tu sei la mia lode.
15 Ecco, essi mi dicono:
«Dov’è la parola del SIGNORE?
che essa si compia, dunque!»
16 Quanto a me, io non mi sono rifiutato di essere loro pastore agli ordini tuoi,
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai;
quanto è uscito dalle mie labbra è stato manifesto davanti a te.
17 Non essere per me uno spavento;
tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità.
18 Siano confusi i miei persecutori; non io sia confuso;
siano spaventati essi, non io sia spaventato;
fa’ venire su di loro il giorno della calamità
e colpiscili con doppia distruzione!

Commento

Ci sono come due parole che stanno in contrapposizione l’una con l’altra: benedetto l’uomo che confida nel Signore, maledetto l’uomo che confida nell’uomo. ci può essere ricchezza ma senza giustizia, ci può essere grandezza ma senza timore del signore e allora tutto alla fine svanisce. Nel piano di Dio tutto era stato pensato perché doveva essere cosa buona: e vide che era cosa buona, così si scrive nella genesi. Ma questo essere cosa buona era legato alla fiducia che l’uomo riponeva in Dio. Geremia si rende conto che non è la ricchezza che benedice l’uomo, ma l’affidamento a Dio e chiede per se e per il suo popolo la forza di stare in questa logica di affidamento totale perché da qui nasce la giustizia e la pace. Nella misura in cui l’uomo rimane nell’alveo di questo e vide che era cosa buona, riponendo in Dio la sua piena fiducia, viene anche a beneficare di questa benedizione che ne garantisce il pieno e libero espandersi. “Le sue foglie resteranno verdi” e conoscerà l’abbondanza dei frutti, perché le sue radici continueranno ad essere irrorate dall’acqua viva dello Spirito, principio in assoluto di ogni fecondità.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “lunedì 10 febbraio

  1. sr Alida

    Confidando in Dio ci aiuta a capire ciò che è essenziale e ciò che è vano e sbagliato…. Questo affidamento dipende da quanta fiducia abbiamo nel suo amore nel nostro credere che cammina con noi. Insieme alla pace chiediamo questo.

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  2. Elena

    Mi sembra di capire che la pienezza della vita nasce dalle cose buone, giuste, nelle quali la libertà trova mille espressioni volte a ciò che è bello e armonioso nelle relazioni con Dio e con gli altri. Mi sembra di capire che il bene genera bene, amore, rispetto, fiducia, fedeltà generano mille atre fome di amore, rispetto e fiducia. In questo spendere la vita in pienezza si trova il Signore ad ogni passo, ad ogni incontro. E provandone gioia profonda, come allontanarsi la Lui?
    Una preghiera per la pace.

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