l’orto

di | 23 Novembre 2022

Un orto invernale. Ultimamente ci faccio pochi giri nel mio orto. E so che non va bene. Mi mancano le passeggiate, i piccoli lavori, i dialoghi con il mio orto. Anche il gatto faraone gira di meno, se ne sta tranquillo sul divano, su una sedia; ha misurato bene la distanza da tenere dalla stufa e si è raggomitolato li vicino. L’orto comunque procede, i volontari, i ragazzi, Damiano sono bravi anche in mia assenza. Questo mi porta a dire che basta fidarsi che si può delegare tutto e tutto funziona.  Mi sono chiesto il perché di questa questione, del perché non giro più nell’orto. Magari per voi che leggete la questione è banale, magari voi sorridete, e dite semplicemente ma il don Sandro ha buon tempo. Per me non è così. Ho pensato: non ho più tempo, troppe cose da fare come mi dicono in tanti. Qualcuno mi dice: non hai più casa. È vero dico io: mi porto sempre una borsa in macchina con dentro un po’ di tutto, e il mio fedele zainetto nero. Ma non è nemmeno questa la questione. In fin dei conti è una vita che giro con borse e zaini in macchina. E allora. Il vegliare notturno mi ha fatto prendere coscienza di una cosa. Mi sto come raggomitolando come il gatto faraone. Faccio mille cose in un giorno, ma dentro sono raggomitolato. E non va bene. È come se nel cuore non trovassi più la forza per fare quel piccolo pezzo di strada che va dalla casa all’orto. E così non va bene. Non posso nemmeno dire che sono in letargo in attesa della primavera. Sono raggomitolato nel cuore. Punto e basta. Lo guardo da lontano il mio orto e questi non mi fa la solita predica come faccio io per incitare uno a prendersi in mano quando è in difficoltà. Mi dice solo: quando vuoi tornare a passeggiare dentro l’orto io sono pronto ad accoglierti.  

4 pensieri su “l’orto

  1. Rosy Leoni

    Anch’io ho il mio piccolo orticello…mi basta sapere che c’è…che sempre mi attende…ed ogni volta che torno lui è lì..pronto a darmi ancora una volta i suoi frutti

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  2. luisa giuseppina Giuliano

    l’orto è pazienza, è attesa, è autosufficiente, è ritorno, è fatica, è pianto, è ritorno, è aspettami, è tranquillità, è un gatto faraone che gironzola, è sorriso, è risata, è vociare allegro complice.
    Ma è, anche, Don Sandro raggomitolato con il suo zaino nero carico di fatiche e fragilità che passa e non si ferma, ma si fermerà per depositare lacrime e gioie Per rigenerarsi in attesa della primavera che sarà estate…Buona giornata

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  3. Renzo

    “Mi dice solo: quando vuoi tornare a passeggiare dentro l’orto io sono pronto ad accoglierti.” … ma questo non te lo dice solo l’orto, te lo dicono (magari in silenzio) tutte quelle persone che ti vogliono bene e ti tengono nel cuore.
    Domattina fai un giretto nell’orto e pensa al perché è nato e vive.
    Grazie dSandro

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