le mie api

di | 25 Gennaio 2022

Parto proprio così: le mie api. Sono un po’ le mie anche se so benissimo che quei 23 alveari di Rosciano appartengono solo a loro stessi. Sono un po’ mie perché mi ci sono affezionato, tanto è vero che quando stavano decidendo di spostarle per fare spazio all’orto un po’ mi dispiaceva perché voleva dire non averle più sotto gli occhi tutti i giorni. Non sono mie per come le curo: ho sempre bisogno dei consigli di Grisa, Matteo e Cesare e meno male che la Chiara ha voluto imparare. Lo so che sono maldestro, però provo a darmi da fare. Vado vicino e provo a dialogare con loro. “siete piccole” e loro rispondono “piccole ma organizzate e piene di voglia di fare” è vero” dico io. “vuoi uomini guardate a quello che è grande, noi api guardiamo a quello che è bello, che è profumato, a quello che nella sua dolcezza attira la nostra vita: noi siamo prese dall’estasi di un fiore nel massimo della sua bellezza”.  Alzo il coperchio della loro casa per vedere se hanno del cibo. Tutto ok, mi sembra tutto bene. La tentazione è di aprire anche il coperchio che copre i telai, ma fa troppo freddo e allora mi fermo. “mi sa che state lottando mica male contro questo freddo” le api sospirando mi rispondono: “ce la caviamo, stiamo tutte unite e ci scaldiamo perché siamo vicine”. Le api hanno una qualità: la chiarezza, sanno bene quello che fanno e che dicono e allora sulla questione del freddo mi rimandano queste parole: ” mi sa che non è il freddo che noi temiamo, ma le vostre scoperte, proprio loro ci rendono difficile la vita. E poi perché non state bene uniti anche voi umani che magari riuscite a scaldarvi tutti senza rovinare cielo e piante?”  E’ vero penso dentro di me e un po’ mi vergogno per l’unità delle api, per loro laboriosità, per la loro capacità di risolvere insieme i loro problemi. Bell’esempio di società perfetta, forse troppo perfetta.  Mi allontano dall’alveare quello che dovevo fare l’ho fatto. Non sono questi i giorni in cui bisogna lavorare tanto alle api, arriverà la primavera e ci sarà tanto fa fare. Un ultima domanda però la voglio fare alle mie api. Ed è questa: “ma voi siete autarchiche, fate tutto da sole? Non avete bisogno di nessuno?” e loro mi rispondono con una voce che sembra quasi l’eco rimandato dal vento: “non siamo autarchiche perché non abbiamo bisogno di nessuno; infatti abbiamo bisogno del sole, del vento, della pioggia, dei fiori e delle piante, e anche dell’uomo. Forse siamo autarchiche non perché non abbiamo bisogno di nessuno, ma perché nel tempo ci siamo inventati mille modi per sopravvivere, abbiamo messo tutta la nostra intelligenza e la nostra fatica a servizio le une della altre per vivere e donare il buon miele. Siamo autarchiche perché non ci perdiamo d’animo e continuiamo a volare di fiore in fiore”

2 pensieri su “le mie api

  1. Antonello

    Mi da sempre una bella sensazione le parole tipo,risolvere insieme, l’una x laltra👍👏

    Rispondi
  2. Massimiliano Danelli

    Grazie per il rispetto mostrato alle vostre api in questo mese difficile ;
    Salutatele da parte nostra
    “Con le api “

    Rispondi

Rispondi a Massimiliano Danelli Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.