La foto che ho trovato nell’archivio sta dentro la cartella arte e natura. Ma non aveva il titolo e nemmeno l’autore. E allora ho lanciato un piccola sfida a me stesso, cercare di capire chi ha dipinto il quadro. Ho pensato subito a la Tour,il pittore delle luci e delle ombre, il pittore che sa dominare la luce, il pittore che partendo dalla debole luce di una candela sa illuminare tutta la scena del quadro. Sparato il nome di La Tour sono andato a verificare e ci ho azzeccato. È proprio lui. e ho azzeccato anche il nome del quadro: la candela. Sono contento di aver trovato tra le foto di Namas questa opera d’arte. La candela che con il suo stoppino illumina il libro e, insieme, illumina la notte. Quante luci hanno illuminato le notti di Don Roberto. Le luci delle sue camminate notturne in montagna. Quando non riusciva a dormire, amava ripercorrere i sentieri di montagna nella mente; e ci riusciva benissimo. La luce dei ricordi di passaggi di amici. Anche qui la memoria fotografica dei volti di ciascuno era incredibile. Era un gioco che gli riusciva benissimo. La luce delle ave marie notturne recitate durante la veglia. Un ave Maria, un amico da ricordare, procedeva in questo modo. La luce di questi ricordi riusciva ad illuminare la fatica della notte insonne. Ci sono tanti altri motivi di luce di candela, piccola, semplice che riuscivano ad illuminare le sue giornate. Ma non sto a raccontarle tutte. Certo che bastava davvero una piccola luce per illuminare la sua giornata. Ecco perché teneva nel suo archivio fotografico questa immagine del quadro di La Tour. Io faccio fatica a trovare luce di questi tempi e allora mi affido ad una preghiera rivolta al Namas quello creatore. È un pezzetto di un salmo. La tua parola è lucerna al mio passo, il lume acceso sul mio sentiero. lo ho giurato ed or lo confermo: la verità tua io voglio seguire. Stanco io sono di piangere, o Dio, con la parola tua fa’ che io viva. Delle mie labbra gradisci l’offerta, Signore, insegnami i tuoi giudizi. Sì, la mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico i tuoi consigli. I loro lacci mi han teso i malvagi, ma io non lascio i tuoi statuti. Possesso eterno mi sono i tuoi testi, del cuore mio la sola delizia. Ai tuoi comandi il cuore ho piegato, mia ricompensa in essi per sempre.
Grazie anche te Don Sandro, che con le tue parole personali o di ricordo di don Roberto, fai luce sul pensiero e sul cammino, a volte faticoso, quotidiano indicandone la direzione. Grazie di cuore e a presto.
Valerio
Sai trovare parole di luce. Ultimamente non sono riuscita a leggere tutti i tuoi scritti perche sono molto coinvolta dalla scelta che mia mamma sta facendo:entrare nella casa di riposo pur avendo tutti noi 6 figli contrari e disposti ad assisterla. Ciao, spero con Enzo.,di vederti presto.