invano

di | 6 Maggio 2021

In uno dei salmi, le grandi preghiere del popolo di Israele, si dice così: “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non veglia sulla città, invano veglia la sentinella. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, mentre voi un pane di fatica mangiate, l’amico di Dio mentre dorme lo riceve.” Questo testo dice bene la provvidenza, come eccedenza di dono. Tre volte ritorna in questo testo la parola invano. Tutto diventa invano se non è come ricondotto ad un’origine, ad una benedizione iniziale. Questa è la provvidenza, riconoscere che esiste un’origine alla mia vita, al mio lavoro, al mio trafficare. Non si tratta solo di riconoscere, ma di ricondurre tutto all’origine. Io chiamo questa origine Dio Padre. ognuno provi a trovare la sua origine, la sua benedizione. E ognuno provi a ricondurre tutto a questa origine. Quell’invano ripetuto più volte mi protegge dal desiderio di essere io l’artefice della mia benedizione. Quell’invano del salmo mi protegge da quel desiderio che sta dentro di me di pensare che ogni cosa buona che faccio è merito mio e come  conseguenza di sentire di meritare la benedizione di Dio. tale benedizione invece è dono di Dio, è eccedenza, è provvidenza al di là del mio semplice impegno umano. io posso parlare di beni  di benedizione non perché ho qualcosa o mi sono costruito qualcosa, ma perché sono dono di Dio. Dire che chi “costruisce la casa” non sono i costruttori ma “il Signore”, significa riconoscere che anche nelle cose più concrete e quotidiane, dove è evidente che siamo noi con il nostro lavoro ad aggiungere mattone su mattone, a un livello più profondo e quindi più vero quei mattoni e quel sudore sono grazia, sono provvidenza.  Essere nuovi come la luce a ogni alba. Mantienimi saldo in questo invano che mi salva da una felicità merito mio, che mi salva dalla gloria personale, che mi apre al mistero della provvidenza. Vedete che la provvidenza non è per niente quella cosa che arriva quando ne ho bisogno, che arriva nel modo giusto e perfetto, che arriva quando opero il bene. No, la provvidenza mi tiene lontano da ogni eccesso di gloria personale.

Un pensiero su “invano

  1. Dania

    Il Signore prima di vedere i nostri meriti vede le nostre miserie e da quelle ci raccoglie (è ciò che fa la Sua Misericordia) … Anche perché quali meriti potremmo mai noi vantare ai Suoi occhi? A volte è così rischioso averne anche agli occhi degli uomini, perché adulazioni, apprezzamenti e complimenti possono portare a credere che noi siamo frutto delle nostre mani quando in realtà è già tanto se riusciamo in qualche cosa a lasciarci plasmare dalle Sue. E così confidiamo ancora più negli uomini che in Dio. Se solo riuscissimo a vedere tutto come Provvidenza, Eccedenza d’Amore, il Suo, per riconoscere nelle cose belle, buone e vere la Sua Gloria e solo a Lui rivolgere ogni Lode e Gloria, oggi e sempre. Tutto passa ma la Sua Parola e la Sua Gloria restano nei secoli. Che gran consolazione e speranza anche in mezzo alle tribolazioni della vita.

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