inquietudine

di | 3 Dicembre 2022

Mia madre mi diceva: anima in pena…e lo sono. Sono inquieto di natura. Faccio fatica a stabilizzarmi su qualcosa di duraturo. Non chiedetemi il perché. Sono fatto così. Ci sono poco cose stabili nella mia vita: i 36 anni di sacerdozio, la vita con il don Roberto, il gruppo end che frequento ormai da 20 anni. Nelle altre esperienze ci sto dentro, ma sempre con fatica. C’è una ricerca interiore che mi porta sempre un passo oltre e che è sempre ricerca inquieta. Ma forse il fatto che la ricerca è sempre viva, mi porta a dire che tale ricerca è la mia stabilità. Il non fermarmi mai a cercare diventa la forza con cui vinco la mia inquietudine. Mi sembra che si possa proprio dire così: la mia stabilità è la mia inquietudine, la mia forza è la mia ricerca continua, mai appagata. A volte tale ricerca è un po’ ansiosa, altre volte è più serena. A volte arrivo a delle conclusioni, poi riparto per l’ennesima ricerca, l’ennesima svolta. Non chiedetemi di togliere dal mio profondo questa inquieta ricerca. Ritengo che tale inquietudine è parte del nostro tempo ed io sono figlio di questo tempo inquieto. Una cosa è importante in questa ricerca. ed è raccolta nel pensiero di un santo. La più bella, la più efficace e straordinaria affermazione sulla mia inquietudine è quel pensiero che scrisse un giorno sant’Agostino nelle sue confessioni: ci hai fatti  per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te. Io sono così, cercatore di Dio per trovare pace.

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