incanto dal balcone

di | 19 Luglio 2021

Il tema dell’incanto mi ha preso la mano. E quindi continuo. Sono a Berbenno per la festa della madonna del Carmelo. Non si fa la processione. E questo per me non è un male, anzi ti viene come offerta la possibilità di pensare ad altre forme di preghiera che non vanno a tradire la tradizione. Poi magari l’anno prossimo torneremo con le nostre processioni. Il parroco ha una buona intuizione: mettere un palco sul sagrato della chiesa dove portare la statua della Madonna per un momento di preghiera che mi chiede di preparare. Tra parentesi festeggiavamo anche il mio 35 di ordinazione e il 25 di don Zeno. Guardo il sagrato che diventa come un balcone sulla valle e sulla pianura. Un balcone bellissimo per uno sguardo di contemplazione e di preghiera. Non una processione, ma uno sguardo di bellezza. Faccio voltare la gente presente verso la valle e la pianura e chiedo solo un attimo di silenzio. Quello sguardo è per la valle Imagna, per le sue montagne, i suoi boschi, i suoi campanili, la sua gente. Ma la valle verso il fondo lascia intravedere come un varco sulla pianura e allora l’immaginazione va come per incanto oltre la valle, arriva al mondo intero. Sogno una valle aperta, che contempla l’incanto non solo dei suoi monti, della sua gente, ma del mondo intero. Un incanto di sguardo sul mondo. Uno sguardo laico e religioso insieme. oggi torneremo ad andare di nuovo di corsa, e non avremo più tempo per soffermarci un attimo su un incanto di valle e di mondo. È bello pensare che possiamo fermare il tempo anche solo per un attimo di incanto. Ma non è finita qui. Mentre guardo quell’incanto di mondo dal sagrato di Berbenno mi rendo conto che io ogni giorno guardo da una prospettiva diversa, inversa, lo stesso incanto. Da Rosciano vedo al contrario rispetto al sagrato di Berbenno tutta la valle Imagna. Un incanto al contrario, una prospettiva diversa, ma è altrettanto bello lo sguardo al contrario, da una prospettiva diversa. Penso che non esistono balconi privilegiati, ma balconi che richiedono la stessa arte di contemplare da tante angolature diverse. Il problema non l’angolatura privilegiata, quella del mio paese, del mio campanile, ma lo sguardo contemplativo che mi permette di intravedere un incanto in ogni angolo di terra, un incanto non chiuso su se stesso, ma aperto al mondo intero. Il problema è il mio sguardo contemplativo.

4 pensieri su “incanto dal balcone

  1. Dania Aceti

    È incanto ogni volta che riusciamo a guardare le meraviglie fatte dal Signore, con gli occhi di chi sa vedere tutto l’Amore e la bellezza che ci ha donato. Tutto ci parlerà di Lui, un fiore, un animale, uomini e donne che incontriamo ed il cielo, che ci regala meravigliosi dipinti naturali che riempiono di gioia e di pace gli occhi ed il cuore. Davvero “In ogni cosa Dio c’è”, lo ascoltavo da bambina questo canto ed ancora oggi mi accompagna e mi emoziona come allora.

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  2. sr Alida

    La natura non ha frontiere come il Suo Creatore, fermare il cuore e lo sguardo sulle meraviglie che il Signore ha creato è respiro del corpo e dell’anima…. E’vivere! E credere che in ciascuno c’è un po’del Suo infinito amore. Auguri don Sandro per il 35°anniversario…grazie per il dono che sei.

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  3. Valerio

    Grazie sempre don Sandro per le tue meravigliose riflessioni quotidiane. È molto bello pensare che da ogni balcone si possa vedere un paesaggio incantato…e andare oltre. Buon 35esimo Anniversario

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  4. Giuliana è Enzo

    Grazie don Sandro per il dono delle tue riflessioni che al mio risveglio leggo prima di iniziare le mie attività quotidiane e mi accompagnano. Anche guardando una persona puoi partire da più angolazioni e aprirsi oltre.
    Auguri anche da parte di Enzo, per il tuo anniversario di sacerdozio che possa continuare ad essere fecondo.

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