
Abbandono la profondità di un uomo come Abramo con cui ho dialogato in questi giorni e mi lancio in una nuova avventura di dialogo. Tra l’altro non mi sembra meno impegnativa rispetto al grande Abramo. Non è meno impegnativa rispetto ad Abramo perché come sempre mette in gioco una parte di me. Questo elemento con cui voglio entrare in dialogo è la montagna. Mio padre, accompagnato da mia madre, ha iniziato tutti noi fratelli alla montagna. Le vacanze erano rigorosamente in montagna e ogni uscita era per la montagna. Non ricordo gite a parchi o roba simile. Ricordo invece tanta montagna e tanta fatica. Poi ciascuno di noi fratelli ha preso la propria strada, il proprio sentiero, riguardo la montagna. E io ho preso la mia strada. Ricordo le grandi gite dei cre per le montagne, i campeggi in montagna. Tutto parlava di montagna. Stava dentro di me la montagna. Oggi sta ancora dentro di me ma in maniera diversa. Qualcuno ama solo il mare, io ho amato e amo solo le montagne. Riconosco come tre tempi di questo mio camminare in montagna: il tempo giovanile della corsa, del record, in quanto tempo sei arrivato in cima a quella vetta? il tempo anche della sperimentazione, della avventura al limite. Poi è venuto il tempo del camminare con un tempo più calmo e uno sguardo che poteva dire che bello questo posto, questa cima. Diciamo che non mi interessava più la corsa, l’eccesso, ma la voglia di uno sguardo sull’orizzonte e sui sentieri che pestavo passo dopo passo. E poi venne il terzo tempo, l’attuale. Quello in cui non cammino per diversi motivi. il tempo in cui ricordo nel mio cuore le montagne non con nostalgia, ma con affetto. Solo due piccole cose per finire. Le grandi gite con i ragazzi, le famiglie i gruppi, tutti rigorosamente in montagna. Come non ricordare i 300 e passa ragazzi del cre al lago del Pescegallo, con i pulmann piazzati a ca San Marco; e per finire un rammarico: non aver mai camminato con il grande don Roberto che della montagna ne conosceva non solo i sentieri, ma il respiro.
Quanta nostalgia trasuda dai tuoi ricordi sulla montagna…ma insieme alla nostalgia anche la passione, l’ avventura, la voglia di fidarsi e affidarsi agli insegnamenti dei genitori che difficilmente sbagliano….pensano al meglio per noi!!! Buon cammino, anche solo mentale, su quelle tue amate montagne!!