globale

di | 9 Ottobre 2021

Sfoglio l’archivio delle foto. C’è una cartella che porta il nome di foto artistiche. Ci ritrovo tutte quelle opere d’arte che don Roberto amava e che mi riprometto di commentare un giorno. Poi mi incuriosisce un’altra sottocartella sempre della serie foto artistiche. E qui vedo delle belle foto. Una è questa che pubblico e commento oggi.  Sono in 9 su quella moto! E il più piccolo sta dentro un secchio. Miracolo di equilibrismo o di equilibrista per chi guida e chi sta sopra. Chissà cosa ci faceva quella immagine dentro l’archivio delle foto. Non so nemmeno se è stata inviata da qualcuno o se l’ha cercata don Roberto. Certo che è proprio intrigante quella foto. Gli anni della malattia Namas li ha trascorsi tutti nella cascina. Non è più andato in giro per città e montagne. Ma anche se chiuso in casa come un monaco don Roberto non ha mai rinunciato ad osservare il mondo. E aveva ben compreso che il mondo è ormai globale o meglio global. Non si muoveva, ma la mente era lucidissima nello scrutare un mondo connesso e globale. Ne conosceva la grandezza dei legami globali, ma ne conosceva anche tutti i limiti e le storture di un mondo globale. Forse quella foto ci parla del suo desiderio di capire un mondo globale. E ci dice che quel mondo globale finisce per creare queste situazioni narrate dalla foto, che, se in apparenza sembrano ridicole, o meglio, fanno sorridere, in realtà dicono di un mondo complesso, povero, ingiusto. Nella parola sacra si è globali in due modi. Il primo per discendenza: vi è una discendenza che da continuità alla vita, che salvaguarda la terra. Certo questa globalità per discendenza è segnata dal bene e dal male. Ma si cerca di fare di tutto per salvaguardare la vita. I genitori che stanno su quella moto, stanno facendo di tutto per salvaguardare la vita dei lori figli. È vero che in apparenza quella moto così carica è pericolosa, ma in quel essere tutti attaccati, uniti, abbracciati io ci vedo un po’ di cura e di protezione reciproca. Ma la parola sacra conosce anche un altro modo per diventare globale. Quando ci sono le tragedie il popolo si unisce. Il popolo fa corpo, il popolo diventa fraternità. Ognuno è globale perché diventa tutti gli altri. Namas in quella foto per me vedeva un sogno: far diventare il globale non motivo di profitto e di ingiustizie, ma sognare che uno diventi tutti gli altri. Sognare che nel pericolo il popolo fa corpo. Ho sognato tutto questo nel tempo del covid… e oggi che global rimane?

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