Dopo alcune divagazioni su fatti e vicende di questi giorni provo con una nuova strada che mi si è aperta ragionando e leggendo alcune pagine molto belle sulla vicenda di Giuseppe e i suoi fratelli. L’intento ultimo a cui voglio arrivare è quello di prendere queste riflessioni su Noè, Giuseppe e altre ancora e inserirle in un fascicolo che voglio realizzare sul tema della giustizia nella Bibbia. Diciamo che queste sono le bozze, sono le prove di un qualcosa di più ampio e voi diventate coloro che leggono in anteprima, possono correggere e suggerire. Anche io, come Giuseppe ho dei fratelli, in totale siamo in 3. Penso che siamo ben lontani dalle vicende di questa famiglia patriarcale il cui padre era Giacobbe, che divenne Israele e la madre Rachele, la moglie amata da Giacobbe e dalla quale è nato Giuseppe e poi Beniamino. Gli altri fratelli, di cui non sto a fare l’elenco sono nati da Lia la prima moglie di Giacobbe. Dicevo che sono ben lontano da queste questioni antiche e moderne insieme. ci vogliamo bene, ci aiutiamo quando ce n’è bisogno, non siamo una grande famiglia patriarcale, siamo nella norma. La storia di Giuseppe e i suoi fratelli è invece una storia di fraternità dolorosa e complessa come solo la parola sacra può raccontare. Il ciclo di Giuseppe, che sta nel libro della genesi dal capitolo 27 al capitolo 50, è un affresco moderno di una fraternità affascinante e dolorosa, che nasce nell’odio e si conclude nel perdono, passando attraverso una giustizia che è prima di tutto un incontro, un riconoscimento, un cammino che dura una vita. una fraternità che si allontana e che poi alla fine si ritrova. Se guardiamo le storie delle nostre famiglie a volte sono davvero storie di fraternità da ritrovare ogni giorno. e se guardiamo la chiesa e le nostre comunità questa storia di Giuseppe e i suoi fratelli ci dicono come fare per ritrovarci in una fraternità ritrovata.