giovedì 9 ottobre

Gv. 13, 31-35

31 Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è glorificato, e Dio è glorificato in lui. 32 Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà pure in se stesso e lo glorificherà subito. 33 Figlioli, per poco tempo sono ancora con voi; voi mi cercherete, ma come ho detto ai Giudei: “Dove io vado voi non potete venire”. Così adesso lo dico anche a voi. 34 Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri».

Commento

Siamo alla prima conclusione di questa spiegazione della lavanda dei piedi, che per noi rischia di essere un semplice rito del giovedì Santo. L’agire di Gesù è modello  per i cristiani e quindi lavare i piedi, cioè entrare nella logica del servizio vicendevole vuol dire imitare Gesù nel servizio. In questo senso Gesù ci regala un comandamento nuovo, il comandamento che dice Gesù è che vi amiate gli uni gli altri. forse oggi una traduzione concreta di questo comandamento consiste nel guardare e nel lenire le ferite di troppa gente che soffre e che porta dentro ferite nel cuore. Certo toccare le ferite dell’altro è uno sporcarsi le mani, ma è necessario che oggi, di questi tempi qualcuno si possa prendere cura delle ferite di chi soffre. Per fare in modo che le ferite dell’altro possano guarire è necessario che uno possa usare cura, vicinanza, delicatezza. Forse serve un olio particolare per curare le ferite dell’altro, serve l’olio della carità. Gesù in queste parole invita i suoi discepoli ad un comportamento nuovo

Preghiamo

Preghiamo per Andrea