Giovedì 9 giugno

di | 8 Giugno 2016

home2Marco 13,9-13                                                                                                            9 Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. 10 Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. 11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. 12 Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 13 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.

Commento

Che cosa è la fine? Sono solo cose terrificanti o vi è nascosto qualcosa che è capace di guardare oltre? Forse l’oltre  in questi testi detti apocalittici, cioè che rivelano le cose ultime su Dio, che va cercato nella fine del regno del male e l’inizio del regno della pace, La fine del potere dell’impero del male e l’inizio della piccola comunità che è fraternità, cioè la chiesa. Lo scontro di pensiero e di azione con il “mondo”, e cioè con le strutture portanti della vecchia creazione, è inevitabile, non si può negare che esista questo momento di conflitto.  Non che si deve fare una guerra! La “guerra” sta nel giudizio inevitabile che la mitezza-fortezza del Vangelo porta prima di tutto sulla nostra stessa vita, e poi certamente sulla realtà nella quale siamo immersi. L’errore sarebbe – e il rischio c’è! – di scambiare il giudizio evangelico con una condanna delle persone. Le persone hanno bisogno di essere salvate, e non condannate! Devono essere liberate e non escluse! Opera impossibile per noi. Proprio per questo è essenziale l’affermazione che “non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo”. Dobbiamo cercare nella preghiera la grande via del silenzio. Ascoltando la Parola di Dio siamo chiamati ad entrare nel silenzio per avere nel cuore e sulle labbra non le parole nostre, ma la sua Parola! Ma questo conflitto segna tutte le relazioni umane, anche quelle più intime. La perseveranza nella Parola ci aiuta a conservare fino alla fine il valore unico della nostra anima, della nostra persona. Ma sappiamo bene come questa qualità della perseveranza è forse la qualità più difficile da vivere.

Preghiamo

E’ finita la scuola, preghiamo per tutti i nostri ragazzi e le loro famiglie che vivranno per un lungo periodo le vacanze.

3 pensieri su “Giovedì 9 giugno

  1. sr Rita

    Badate a voi stessi…preoccupatevi di quello che in quell’ora vi sarà…Chi avrà perseverato sarà salvo. Queste parole di Gesù sono come una profezia per ogni discepolo, per i martiri anche dei nostri giorni. Una profezia dura e chiara. In fondo seguire un Maestro come Gesù non può che portare a questo percorso. Preghiamo perché non abbiamo a temere la nostra profezia. In quell’ora ci sarà detto quello che salva.

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  2. Elena

    Accade ogni giorno, che qualcuno muoia per la testimonianza della Tua Parola, Signore.
    Parola scomoda, che desta scandalo, scatena gli uni contro gli altri. Dacci la forza ed il coraggio per essere fedeli, per lasciare agire lo Spirito in noi. Dacci il coraggio di essere testimoni ogni giorno, nelle piccole cose…
    Per tutti coloro che hanno terminato la scuola e perchè il tempo di vacanza rechi in sè il meritato riposo. Una preghiera anche per i docenti che ogni giorno testimoniano valori importanti.
    Elena

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  3. sr.Alida

    Ma voi badate a voi stessi ..chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvo..Mi vien proprio da dire :Signore per come sono ,mi dovresti dare una perseveranza facile…ma nel silenzio mi occorre capire che non saremo noi a parlare ,ma lo Spirito che ci hai donato ….mi unisco a tutte le preghiere bene espresse nei commenti di oggi .

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