Giovedì 9 febbraio

di | 8 Febbraio 2017

trinità Matteo Mt 9,1-8

1 Salito su una barca, passò all’altra riva e giunse nella sua città. 2 Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». 3 Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». 4 Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? 5 Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? 6 Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». 7 Ed egli si alzò e andò a casa sua. 8 Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Commento

I segni apparenti del benessere (salute, soldi, considerazione sociale) potrebbero essere niente, di nessun valore se paragonati allo stato di grazia, alla condizione di effettiva sintonia con Dio. Le parole e i gesti di Gesù riportati qui da Matteo sono eloquenti. Più facile restituire benessere, guarire il corpo o l’anima? E chi può farlo? Tante opere belle hanno come finalità quella di riscattare le persone dalla miseria, dalla malattia, dalla scarsa dignità e dalla mancanza di diritti. Sono azioni che vanno sostenute, vanno costruite quando mancano, ma potrebbero non essere tutto. Alle persone va data la possibilità di ricostruirsi “dentro”. Senza falsità, in sincerità di cuore. Le persone hanno diritto di riconoscere il loro peccato, la loro mancanza e poi sentire la proprio umanità redenta, trasformata, sanata. Anche le mancanze, le ingiustizie subite, non solo quelle agite, si curano allo stesso modo. La grazia di Dio è il suo amore, la sua presenza attiva nella vita, nei pensieri, nel corpo delle persone. La presenza di Dio si trasmette con i sacramenti, con la sua parola annunciata, con la condivisione amorevole con chi presta occhi, orecchi, mani, piedi a Cristo stesso.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che nella vita provano a intraprendere cammini di guarigione del corpo e dell’anima

3 pensieri su “Giovedì 9 febbraio

  1. Elena

    ” vedendo la loro fede”…
    Gesù vede nel cuore e salva la profonda essenza dell’uomo. Ma questo è invisibile per chi va cercando in superficie. Allora Gesù rende visibile ciò che era nascosto. Interviene in modo che tutto sia manifesto, e lo spiega anche! Che pazienza !!!! E poi, le folle furono prese da timore. Sembra quasi si tratti di una sfida… esprimere la fede, ma poi esserne presi da timore, nel momento in cui il Signore agisce in tutta la sua potenza, mi fa pensare che allora forse non ci credevamo poi così tanto e sì, ci abbiamo provato…. Oppure questo timore è riconoscere la mia, la nostra piccolezza davanti ad un Dio capace di invisibile e di visibile, sulla cui opera però avevo e avevamo qualche dubbio?
    La fede messa alla prova…
    Aiutaci, Signore, a fidarci di te nelle cose invisili e nei tuoi misteriosi disegni.

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  2. Silvia

    Coraggio figlio! Come non sentire l’amore del Padre che parla nelle parole e nei gesti del Figlio! Questa é beatitudine! Coraggio figlia!
    L’amore sana, l’amore trasforma, l’amore salva!
    Grazie Signore!
    Buona giornata! Mi unisco all’intenzione di preghiera.

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  3. sr Alida

    “Coraggio figlia ..Alzati e cammina che bello in ogni paralisi fisica o spirituale ,sentirsi dire così dal Signore,riprendere in mano la propria vita ,il cammino ,nell’esperienza nuova di un’esperienza magari sofferta,che diventa una spinta in piu’ per camminarer.e manifestare a propria volta la salvezza che il Signore ha operato con noi,dove con molta umiltà concediamo agli altri la possibilità di costruirsi dentro ….di sapere che la loro mancanza può essere
    redenta ,salvata…Chiedo al Signore occhi e cuore,per essere amorevole con chi mi affida e mi vive accanto.Mi unisco all’intenzione espressa da donSandro,un grazie per la concretezza e profondità dei commenti .

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