giovedì 8 ottobre

di | 8 Ottobre 2020

Mc 9,30-37

30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37 «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Commento

Diamo molta importanza alla domanda che Gesù rivolge ai discepoli quando giunge con loro a Cafarnao: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Non è infatti una strada qualsiasi quella che stanno percorrendo. E non è “qualsiasi” il loro viaggio! Stanno andando a Gerusalemme per la Pasqua di morte e di gloria del Signore Gesù! Gesù ha appena annunciato tutto questo per la seconda volta. Ebbene, proprio in questa situazione, proprio per questa “strada”, essi “avevano discusso tra loro chi fosse più grande”!  Annunciando la sua passione e morte Gesù ha capovolto tutto questo! illpiù grande diventa il più piccolo.  Quando Gesù dice: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”, ribadisce in modo diretto quello che ha annunciato di Sé. si faccia bambino e non grande

preghiamo

preghiamo per i malati

4 pensieri su “giovedì 8 ottobre

  1. Elena

    Grande, piccolo…
    Lo sguardo del Signore non è il nostro sguardo, sembra proprio andare da tutt’altra parte. Quando facciamo a gara per sembrare ciò che non siamo, per apparire grandi agli occhi del mondo, per dimostrare quanto siamo… Allora forse ci allontaniamo dall’essenza del Padre, che ci vuole piccoli, che ci ama piccoli, che ci tiene in braccio, perché siamo piccoli.
    Allora voglio essere e mantenermi piccola, perché i piccoli vedono con occhi e prospettive differenti dai grandi e perché il loro è uno sguardo puro, non contaminato dalla presunzione dell’avere e dell’apparire. I piccoli chiedono tutto perché hanno bisogno di tutto, ma soprattutto di essere presi in braccio ed amati…
    Ricordiamo gli ammalati e soprattutto chi affronta in solitudine la propria malattia e sofferenza.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Di cosa discuto con il mio cuore? Condivido i vostri significativi commenti.. Anche se sono in cammino in questo essere piccola e a servizio,e ancora tanti passi mancano colgo che questo non puo’esserci gioa piu’grande per rimanere nelle mani del Signore… E non puo’posto migliore per me… Per tutti gli ammalati per coloro che fanno piu’fatica con voi prego.

    Rispondi
  3. Sr. Rita

    Discutere di chia sia il più grande non è solo questione di parole…ci sono sguardi , gesti, pensieri, sogni, scelte….che sono una scalata fatta per superare gli altri…per sentirsi più grandi. E Gesù annuncia i suoi criteri per essere grandi: semplicità e servizio .
    Signore tu sei stato il piccolo in mezzo a noi. Dacci la gioia di provare a fare lo stesso cammino.

    Rispondi

Rispondi a sr Alida Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.