giovedì 8 marzo

di | 7 Marzo 2018

profeta geremia iconaGer 14,1-18                                                

1 Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità: 2 Giuda è in lutto, le sue città languiscono, sono a terra nello squallore; il gemito di Gerusalemme sale al cielo. 3 I ricchi mandano i loro servi in cerca d’acqua; essi si recano ai pozzi, ma non ve la trovano e tornano con i recipienti vuoti. Sono delusi e confusi e si coprono il capo. 4 Per il terreno screpolato, perché non cade pioggia nel paese, gli agricoltori sono delusi e confusi e si coprono il capo. 5 La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto, perché non c’è erba. 6 Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati e aspirano l’aria come sciacalli; i loro occhi languiscono, perché non si trovano erbaggi. 7 “Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, Signore, agisci per il tuo nome! Certo, sono molte le nostre infedeltà, abbiamo peccato contro di te. 8 O speranza di Israele, suo salvatore al tempo della sventura, perché vuoi essere come un forestiero nel paese e come un viandante che si ferma solo una notte? 9 Perché vuoi essere come un uomo sbigottito, come un forte incapace di aiutare. Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome, non abbandonarci!” 10 Così dice il Signore di questo popolo: “Piace loro andare vagando, non fermano i loro passi” Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati. 11 Il Signore mi ha detto: “Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere. 12 Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste” 13 Allora ho soggiunto: “Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo luogo” 14 Il Signore mi ha detto: “I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente” 15 Perciò così dice il Signore: “I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16 Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità” 17 Tu riferirai questa parola: “I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. 18 Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.

Commento

Il nostro brano di oggi, che ci porta dentro un grande, drammatico dialogo tra il Signore e il profeta, pieno di annunci di speranza, si apre con una descrizione che citando più volte la mancanza dell’acqua ci mostra una storia e una situazione simili a un unico, grande deserto. Si “risponde” a questa situazione desolata con una certezza, e cioè che in ogni caso è desiderabile l’intervento del Signore. Il popolo e chi guida il popolo non sa più che cosa fare e allora è meglio chiedere l’intervento di Dio. i versetti successivi sono un’invocazione a Dio perché intervenga, e sottolineano con sgomento il non-intervento del Signore e la sua apparente debolezza. E’ un modo sconvolgente da parte di Dio di essere “in mezzo a noi”. Qui il popolo sembra ritrovare tutta la bellezza e tutta la forza della sua fede e della sua preghiera. E’ un titolo meraviglioso quello che viene attribuito al Signore: “Speranza di Israele, suo Salvatore al tempo della sventura”; dunque, “non abbandonarci”. Ma la parte più interessante del testo sono i versetti finali  il profeta  fa emergere un discorso nuovo e sconvolgente. Io penso che si debba pensare al Signore come al soggetto, a colui che dice: “I miei occhi grondano lacrime…”. Ormai in termini del tutto espliciti si dice che il nostro “strano” Dio reagisce davanti al nostro male e alla nostra sventura con il suo dolore! Con il suo pianto “notte e giorno, senza cessare”. Dio non interviene in maniera forte per cancellare il male come forse noi ci aspetteremmo. Dio reagisce svelandoci questo suo atteggiamento “nuovo”. Qui, prima di tutto, Egli piange.

Preghiamo

Oggi festa delle donne preghiamo per tutte loro.

3 pensieri su “giovedì 8 marzo

  1. srAlida

    Abbiamo peccato contro di Te..eppure tu sei in mezzo a noi e noi siamo chiamati con il tuo nome…non abbandonarci Dio reagisce al nostro male con il suo dolore ,,piange persino per noi..aiutaci, Signore a ritrovare la bellezza e la forza della nostra fede.e della preghiera ,a riscoprire quanto ci ami ,ad alleviare il tuo dolore..preghiamo per tutte le donne ,per tutte le famiglie,per le intenzioni di ciascuno e che il s Signore sollevi tutta l’umanità sofferente .

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  2. sr Rita

    Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
    Mi ha sempre impressionato questo versetto che ripetiamo anche nella liturgia delle ore. Quante volte, anche oggi, non sappiamo che cosa dire, che cosa fare davanti a quello che accade nel mondo ma anche molto vicino a noi. Che il Signore ridoni sapienza agli uomini capaci di profezia e di buon governo. Benediciamo il Signore per le donne e preghiamo per chi non può o non sa vivere la sua femminilità con dignità.

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  3. . Elena

    Com’è il pianto di Dio?
    Mi sembra di intuirlo in tutte le nostre guerre, in tutti i nostri errori, di fronte a tutto il nostro dolore. Lo vediamo farsi sangue in Gesù…
    Com’è terribile il pianto di Dio che, pur presente, lascia che l’uomo paghi di tasca propria le conseguenze del male di cui si è circondato.
    Desiderabile è il Suo sorriso, come quello della mamma dopo che abbiamo discusso con lei, impuntandoci nelle nostre decisioni, e averla fatta piangere. Possiamo anche oggi, desiderare il tuo sorriso, Signore, e non il Tuo piangere con noi e per noi. Ricordiamo tutte le donne, le più forti, le più fragili, e la loro dignità in tutti i contesti. Una preghiera per Lucia e per le intenzioni di ciascuno.

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