giovedì 5 agosto

di | 4 Agosto 2021

Lc. 11,27-28

27 Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». 28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Commento

Due semplici versetti, ma che dicono bene il pensiero di Luca riguardo a Gesù. Qui ci viene presentata la beatitudine di Maria, che fin dall’inizio del vangelo è proposta dall’autore come modello. Ciò che è capitato a Maria è ciò che capita a ciascuno di noi: di ascoltare la Parola, di accoglierla, di concepirla, di dar vita a questa parola attraverso il nostro sì: “Si compia in me questa parola”. Essa è madre dell’ascolto e della pratica della parola. Custodisce, confronta, mette in relazione la Parola con la sua vita. È per questo che la madre del Signore è beata. La vera maternità è ascoltare, che è la forma fondamentale di accogliere. Normalmente non ascoltiamo mai gli altri, non li accogliamo. Non lo lasci entrare, non ti scalfisce! Invece se tu ascolti una persona, la lasci entrare in te, il suo modo di pensare, il suo modo di sentire, il suo modo di agire diventa il tuo. E Dio davvero con la sua Parola ci comunica tutto se stesso. Come ciascuno di noi quando parla, o mente per imbrogliare l’altro, o comunica se stesso.

Preghiamo

Preghiamo per il Nepal dove da anni è in corso una guerra civile, sostenuta dalla Cina.

2 pensieri su “giovedì 5 agosto

  1. sr Alida

    Accogliere e ascoltare proprio di Maria e di Gesù è custodire portare dentro di sé l’altra persona… Accogliere e ascoltare Gesù è far propri il suo pensare I suoi sentimenti, lo stile di vita… Lo Spirito Santo ci faccia il dono dell’ascolto e dell, accoglienza. Prego con voi per il Nepal.

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  2. Elena

    “Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la vivono ogni giorno” recitava una canzone di tanti anni fa. Cosa significa viverla ogni giorno? Forse farla diventare pane, nutrimento, qualcosa che diventa noi, mentre la accogliamo, la assimiliamo a noi stessi. Questo è il pane del cielo, un pane-parola che entra in noi e ci trasforma in qualcosa di nuovo, generativo, ad immagine di Dio. Ma quanto dobbiamo ascoltare e fare entrare e assimilare prima di avere anche solo una scintilla dell’amore che viene dal Padre….
    Ricordo il Nepal e la mia amica Laura nella preghiera.

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