giovedì 4 marzo

di | 3 Marzo 2021

Giobbe 28

1 Certo, l’argento ha le sue miniere
e l’oro un luogo dove si raffina.
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
4In luoghi remoti scavano gallerie
dimenticate dai passanti;
penzolano sospesi lontano dagli uomini.
5La terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Sede di zaffìri sono le sue pietre
e vi si trova polvere d’oro.
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
9Contro la selce l’uomo stende la mano,
sconvolge i monti fin dalle radici.
10Nelle rocce scava canali
e su quanto è prezioso posa l’occhio.
11Scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si estrae?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
13L’uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L’oceano dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l’oro migliore
né per comprarla si pesa l’argento.
16Non si acquista con l’oro di Ofir
né con l’ònice prezioso o con lo zaffìro.
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
18Coralli e perle non meritano menzione:
l’acquisto della sapienza non si fa con le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d’Etiopia,
con l’oro puro non si può acquistare.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente,
è ignota agli uccelli del cielo.
22L’abisso e la morte dicono:
»Con i nostri orecchi ne udimmo la fama».
23Dio solo ne discerne la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché lui solo volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede tutto ciò che è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e delimitò le acque con la misura,
26quando stabilì una legge alla pioggia
e una via al lampo tonante,
27allora la vide e la misurò,
la fondò e la scrutò appieno,
28e disse all’uomo:
»Ecco, il timore del Signore, questo è sapienza,
evitare il male, questo è intelligenza»».

Commento

Il registro con cui Giobbe ora inizia a parlare e a scrivere cambia di tonalità. Inizia con un inno alla sapienza. Questo capitolo è come un intermezzo prima che inizi a parlare Dio. Giobbe fa l’elogio della sapienza divina. Si tratta di una sapienza in apparenza molto lontana dall’uomo, ma di cui si possono ritrovare dei segni nella creazione. Quindi cercando nel creato si può arrivare a conoscere meglio Dio. Vi è come una sapienza cosmica da imparare a scrutare. Questo capitolo ha inoltre un altro significato: quello di arrivare a comprendere che immagine di Dio ha Giobbe. Egli parte da una sua idea e arriva ad un altra concezione, ad un altro pensiero su Dio.  Parte dal principio della retribuzione e arriva al pensiero della grandezza e della misteriosità di Dio.  Giobbe inizia dichiarando che la sapienza divina è unica, non c’è niente che si può paragonare a tale sapienza. E giunge alla fine a dichiarare che la vera sapienza è il timore di Dio, dove per timore di Dio si intende la capacità di riconoscere che Dio è come un mistero che si può avvicinare ma che non si può conoscere nella sua totalità. Si parte dell’elogio dell’uomo che edifica, che sa fare e si arrivare all’elogio del creatore che è Dio.  Infatti oltre il mondo della scienza e della tecnica, c’è la sfera delle relazioni personali con Dio. e queste relazioni personali con Dio possono sopravvivere solo con la sapienza.

Preghiamo

Preghiamo per le nostre parrocchie

Un pensiero su “giovedì 4 marzo

  1. sr Alida

    Questo tratto ha sapore di speranza di respiro di uscita da un tunnel… L’elogio di Dio della Sua sapienza: le nostre radici la nostra fonte quale è? Solo in Dio! Noi minuscole creature plasmate dalle Sue mani, nel silenzio e nelle sue mani riconosciamo il nostro peccato, i nostri limiti e i nostri doni e presi a servizio lasciamo che Lui ci ami e ci adoperi per il bene. Signore Gesù abbi pietà di me peccatore…prego con voi per le nostre parrocchie.

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