Giovedì 4 febbraio

di | 3 Febbraio 2016

la stella del mattinoSofonia 1,8-13

8 Nel giorno del sacrificio del Signore, io punirò i prìncipi e i figli di re e quanti vestono alla moda straniera; 9 punirò in quel giorno chiunque salta la soglia, chi riempie di rapine e di frodi il palazzo del suo padrone. 10 In quel giorno – parola del Signore – grida d’aiuto verranno dalla Porta dei pesci, ululati dal quartiere nuovo e grande fragore dai colli. 11 Urlate, abitanti del Mortaio, poiché tutta la turba dei trafficanti è finita, tutti i pesatori d’argento sono sterminati. 12 In quel tempo perlustrerò Gerusalemme con lanterne e farò giustizia di quegli uomini che riposando sulle loro fecce pensano: «Il Signore non fa né bene né male». 13 I loro beni saranno saccheggiati e le loro case distrutte. Hanno costruito case ma non le abiteranno, hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino.

Commento

Voglio provare a comprendere meglio il senso di questo terribile giudizio che sta per arrivare su Gerusalemme e i suoi abitanti. La storia ci dice che la città di Gerusalemme sarà distrutta. Ma non è questo il giudizio di Dio. È ben altra cosa! È molto più, perché si tratta dell’inevitabile giudizio cui tutto viene sottoposto dalla “visita” di Dio; peraltro non è semplicemente una punizione, piuttosto, attraverso questo giudizio si decide di dare una direzione nuova alla città. si tratta di un giudizio di salvezza, di resurrezione. Sembrano essere investiti da tale giudizio i capi, sia quelli politici, sia quelli religiosi. Infatti il “palazzo del suo padrone”, è in realtà “la casa del loro Signore”. Se questo è il motivo, il significato del giudizio, il testo ci dice che tutti saranno sottoposti a tale giudizio. Ma forse dice anche che a tale giudizio tutti reagiranno in modo corretto. Infatti le parole “grida d’aiuto… ululati… grande fragore… urlate” di questi versetti indicano un atteggiamento di pentimento e di conversione. Il giudizio in particolare tocca coloro che praticano una fede formale, nella quale Dio in realtà non ha posto, in una storia della quale si sono impadroniti. I beni saccheggiati, le case non abitate, le vigne di cui non si beve il frutto, sono indicazioni di una vita sostanzialmente vuota; come una storia edificata senza una direzione; un’interpretazione autoreferenziale dell’esistenza. Come se la “crisi” fosse posta da una domanda: tu, per chi vivi? La luce della Parola (“perlustrerò Gerusalemme con lanterne” ) svela questi mali del nostro cuore e li giudica. Come vedremo, da questo giudizio esce un popolo umile e fedele.

Preghiamo
Preghiamo per Pierino che ci ha lasciato
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

6 pensieri su “Giovedì 4 febbraio

  1. sr Rita

    ” Hanno costruito case ma non vi abiteranno, hanno piantato vigne ma non ne mangeranno il frutto”. A CHE SERVE LA FATICA DELL’UOMO?Per chi lavoriamo, per cosa spendiamo la nostra vita? Se il Signore ci cerca con la lanterna, dove ci troverà?
    Signore dona la tua pace a Pierino. Non so se è lo stesso Pierino, fratello di Sr Marilena Tengattini per cui anch’io propongo di pregare. Dio lo/li ha cercati con la lanterna della misericordia e lo/li ha portati con sé nella gioia.

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  2. Elena

    Un Dio che viene a cercarci, uno per uno, con la lanterna, nelle nostre lunghe notti…
    Immagini di chi si è perduto nella notte, nelle viuzze oscure di un paese sconosciuto, e viene cercato e riportato alla luce. Le tenebre restino nelle tenebre. e periscano nell’oscurità tutti coloro che non incontrano e non riconoscono la luce. ” Il Signore non fa nè bene nè male”. Il giudizio pare terribile.
    Dov’è la tua luce di lanterna, Signore, alla quale fare riferimento, da cercare nel buio, da desiderare per tornare in superficie? Perchè troppe volte non riusciamo a vederti e a sentirti e a seguirti? Da sempre il buio ci fa paura e nello stesso tempo ci intriga, ci seduce. Il buio è dentro di noi. Ma Tu ci guardi con occhi luminosi e vedi le nostre incertezze, le nostre paure, e vedi il nostro lato oscuro. Riportaci in superficie e ridacci la pienezza di un’umanità umile e fedele, di un’umanità che rifletta la luce che emani….
    Ciao Pierino…. riposa sereno nella luce!
    Elena

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  3. Luca

    Farò giustizia di quegli uomini che riposando sulle loro fecce pensano: «Il Signore non fa né bene né male»

    Quante volte sentiamo il leit motiv dell’immobilismo di Dio quale scusante per una disaffezione alla fede, a volte dichiarata con franchezza, altre volte dimostrata nell’agire quotidiano privo di amore.
    Il Signore ci doni la grazia di essere strumenti nelle sue mani per rispondere con la vita a chi dici che Dio non si interessa dell’uomo.

    Buona giornata a tutti!

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  4. Giulio

    La fatica di ascoltare queste pagine, terribili, è compensata dal fatto che
    il Signore, anche in queste situazioni tragiche, non ci lascia mai soli.

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  5. sr.Alida

    La visita di Dio che ci cerca con la lanterna ,per decidere di dare una nuova direzione alla nostra vita per lavare e distruggere ,tutto ciò che non è verità e che svia,per salvare e far risorgere e renderci figli,padri e madri dal cuore umile e fedele.Anche a me pongo una domanda :per chi vivo?Rendimi umile e fedele ,Signore per camminare con Tè.

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  6. sr.Alida

    Di cuore prego per il fratello di sr. Marilena,per Pierino,e per i loro cari ….per quanti soffrono la mancanza di una persona cara.

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