giovedì 3 agosto

di | 2 Agosto 2017

home2 Genesi  7,1-24                                                                           

1 Il Signore disse a Noè: «Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. 2 D’ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. 3 Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. 4 Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto». 5 Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato. 6 Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra. 7 Noè entrò nell’arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. 8 Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo 9 entrarono a due a due con Noè nell’arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè. 10 Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11 nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 12 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. 13 In quello stesso giorno entrò nell’arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli: 14 essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15 Vennero dunque a Noè nell’arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. 16 Quelli che venivano, maschio e femmina d’ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui. 17 Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca che si innalzò sulla terra. 18 Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l’arca galleggiava sulle acque. 19 Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. 20 Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto. 21 Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. 22 Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta morì. 23 Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. 24 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.

Commento

Ed ecco l’entrata nell’arca e il diluvio di 40 giorni e 40 notti. L’uomo giusto, Noè entra nell’arca. Giusto perché obbediente a Dio, giusto perché aveva visto giusto. E questo è la cosa importante: giustizia e obbedienza. Noè l’obbediente a Dio perché si mette totalmente nelle mani di Dio. Mi viene quasi la tentazione di leggerlo come un totale e assoluto atto di consegna a Dio. Quindi, in questo senso, un “morire” in Lui e per Lui. La salvezza è questo entrare nell’arca, luogo di sicuro approdo durante il diluvio. E forse non è quasi cercare l’approdo sicuro che è Dio durante la tempesta della mia vita? Entro anche io nell’arca e lì vivo al sicuro fino alla fine del diluvio, fino alla fine della mia paura. Tutti i popoli antichi hanno un racconto di diluvio  e di salvezza, ma solo il popolo ebraico e il libro della genesi, narra di un uomo affidato a Dio nel momento della tempesta. Noè non è un egoista che pensa solo a salvare la propria pelle, ma un uomo che pensa alla vita degli altri e quindi n questa arca vi entrano tutte le coppie di tutte le speci di essere vivente. Tutto può essere salvato dal diluvio. Anzi l’uomo deve salvare tutta la vita anche su questa terra accaldata. Si tratta della vita di ogni uomo, della vita di ciascuno. Qui non si parla di una  creazione “sopravvissuta”, ma veramente nuova, una realtà strappata alla morte, all’inesistenza. La salvezza è dunque iscritta nella creazione come costitutiva. Non c’è creazione che non sia dentro all’opera di salvezza. In fondo l’aspetto negativo del racconto, l’ira di Dio,  è irrilevante rispetto al suo risvolto positivo che è l’arca. certo si parla della distruzione di tutto ciò che non è entrato nell’arca. Ma questo avviene dopo che si è affermato con tutta la forza il volto della nuova creazione. L’arca è dunque la nuova creazione, quasi, con molti limiti, un nuovo “giardino” di Dio, anche se ormai inevitabilmente staccato da Dio e fortemente affidato all’uomo.

Preghiamo

Preghiamo per Matteo, Andrea e la sua famiglia.

3 pensieri su “giovedì 3 agosto

  1. . Elena

    È bello pensare all’arca come ad un rifugio e ad un nuovo mondo fatto di ogni coppia di essere vivente. Un’alleanza con Dio, un atto di fiducia e di abbandono di tutti coloro che vogliono e possono ritrovarsi e ricominciare. Mi piace pensare ad una ritrovata armonia dopo Eden. Un mondo possibile nel quale vivere in pace, anche se nel sacrificio, di una comunità umana ed animale che vuole vivere. Ed ha solo la sapienza del Signore per continuare a vivere. Che anche noi, oggi, possiamo confidare nella Tua sapienza per vivere una vita degna, giusta, in pace, in armonia col creato.
    Per Matteo, Andrea e famiglia e per tutti coloro che cercano e costruiscono arche di vita e di pace.

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  2. sr Alida

    E’grande questa nuova possibjlità :una seconda creazione …mi fa pensare al mio vaso di creta ,che vien ricreato con gli stessi cocci ….di nuovo utilizzato per un bene ..la salvezza sempre a portata di mano ,consegnarsi e riconsegnarsi acutizzare le orecchie del cuore per cogliere ciò è gradito a Dio .mi unisco alla preghiera per Matteo,Andrea e famiglia

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  3. sr Rita

    Ieri sera avevo scritto il commento poi l’ho perso. Prego con voi per tutti coloro che sperimentano alluvioni dentro e fuori la propria vita. Per tutti ci sia la sapiente preveggenza di Noè e la semplice scoperta della colomba che si posa sull’ulivo.

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