giovedì 27 maggio

di | 26 Maggio 2021

Lc 3,23-38

23 Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, 24 figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, 25 figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, 26 figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, 27 figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, 28 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, 29 figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, 30 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, 31 figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide, 32 figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, 33 figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, 34 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, 35 figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, 36 figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 37 figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, 38 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.

Commento

In questo momento e in questo breve commento non voglio soffermarmi sulla genealogia di Gesù che nel vangelo di Luca arriva fino a Adamo, cioè fino all’inizio della storia della salvezza e dell’umanità. Voglio invece soffermarmi su un particolare secondario; sul fatto che Gesù quando iniziò il suo ministero aveva 30 anni. Era un uomo maturo, pronto per vivere quel desiderio di bene che Dio Padre aveva pensato per lui. Cosa ha fatto Gesù in questi trent’anni? Ha fatto quello che abbiamo fatto tutti noi: è nato, è stato allattato, curato, accudito, ha pianto, ha riso, è stato baciato, abbracciato, ha imparato ad amare, ha imparato anche ad aborrire certe cose. Ha vissuto tutti i sentimenti e tutte le situazioni che tutti abbiamo vissuto. Per quanto? Per trent’anni. Poi è cresciuto. ha imparato a giocare a parlare, poi è andato a scuola della scrittura alla sinagoga di Nazareth, e poi ha imparato il mestiere del papà. E poi per trent’anni, e mattina e sera: una vita. quello che mi interessa far notare è il quotidiano di Nazareth, il quotidiano che è il quotidiano di ogni uomo e di ogni famiglia.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i lavoratori

2 pensieri su “giovedì 27 maggio

  1. Elena

    Una vita quotidiana, ordinaria, senza scalpore, finché, adulto, come ogni figlio fa e dovrebbe fare, prende la sua vita fra le mani e comincia a viverla.
    Preghiamo per tutti i lavoratori e per tutti i figli che diventano grandi.

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  2. sr Alida

    Dar valore e significati all’ordinario quotidiano riconoscendo quando il Signore ci visita, renderlo così straordinario, mi unisco alla preghiera per tutti i lavoratori.

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