giovedì 26 gennaio

di | 25 Gennaio 2023

Esodo 12,29-36

A mezzanotte il Signore colpì ogni primogenito nella terra d’Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero in carcere, e tutti i primogeniti del bestiame. 30Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c’era casa dove non ci fosse un morto! 31Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: “Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate, rendete culto al Signore come avete detto. 32Prendete anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!”. 33Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: “Stiamo per morire tutti!”. 34Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli. Gli Israeliti eseguirono l’ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d’argento e d’oro e vesti. 36Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali accolsero le loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.

Commento

E si arriva alla piaga più tremenda, quella della morte dei primogeniti d’Egitto. Qualcuno interpreta questa piaga come il castigo di Dio, la punizione di Dio nei confronti degli Egiziani che per primi hanno reso schiavi e poi ucciso i bambini di Israele. Non possiamo porci su questo livello. Non è il livello della giustizia della bibbia, che è cosa ben diversa. Credo che il tema è quello legato al fatto che l’uomo non comprende dove sta il bene e questo bene porta alla fine alla morte dell’uomo e del mondo. Ma qui c’è un secondo passaggio. Il faraone dopo quello che ha visto, convoca Mosè e Aronne e ordina loro di uscire dalla terra d’Egitto. Sappiamo bene che questa concessione sarà solo per un momento, perché di fatto l’esercito del faraone inseguirà gli ebrei fino al mar Rosso che nel frattempo si stavano preparando per la fuga e lo faranno celebrando il rito della pasqua, del passaggio. Oro, argento, tutto passa nelle mani degli israeliti. Nemmeno loro,coloro che erano stati schiavi, sono esenti dalla logica della violenza, si esce si va via, ma spogliando gli altri.  Se non c’è un vero percorso di riconciliazione tutto diventa segno della forza e della violenza. Anche un rito di passaggio come la pasqua non può essere autentico se non è segnato dalla conversione ad un Dio che è amore. Israele imparerà tutto questo nel viaggio del deserto.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “giovedì 26 gennaio

  1. Elena

    L’uomo , sempre uguale a se stesso nella storia di tutti i tempi e di tutti i popoli. Penso alla venuta di Gesù, uomo nuovo, uomo d’amore e per amore. Penso che il vero passaggio ad un’umanità di senso sia attraverso il Cristo, attraverso la sua Pasqua. Non so cosa sia veramente accaduto in quella notte, in Egitto, che abbia portato alla morte di tanti giovani e bambini. Non voglio pensare al mio Dio come ad un Dio di sangue, nemmeno nel vecchio testamento. Voglio pensare e credere che alla violenza non ci si possa rassegnare. Il male esiste ed è tale, chiunque lo agisce non lo chiami in altro modo.
    Prego per la pace.

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