giovedì 26 aprile

di | 25 Aprile 2018

profeta geremia icona Ger 29, 15-32

15 Certo voi dite: Il Signore ci ha suscitato profeti in Babilonia. 16 Ebbene, queste le parole del Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono partiti con voi nella deportazione; 17 dice il Signore degli eserciti: Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste e li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi. 18 Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li farò oggetto di orrore per tutti i regni della terra, oggetto di maledizione, di stupore, di scherno e di obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi, 19 perché non hanno ascoltato le mie parole – dice il Signore – quando mandavo loro i miei servi, i profeti, con continua premura, eppure essi non hanno ascoltato. Oracolo del Signore. 20 Voi però ascoltate la parola del Signore, voi deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia. 21 Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo ad Acab figlio di Kolaià, e a Sedecìa figlio di Maasià, che vi predicono menzogne in mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale li ucciderà sotto i vostri occhi. 22 Da essi si trarrà una formula di maledizione in uso presso tutti i deportati di Giuda in Babilonia e si dirà: Il Signore ti tratti come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire sul fuoco! 23 Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore”. 24 A Semaià il Nechelamita tu riferirai queste parole: 25 “Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 26 Il Signore ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che vuol fare il profeta, ponendolo in ceppi e in catene. 27 Orbene, perché non reprimi Geremia da Anatòt, che fa profezie fra di voi? 28 Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: Sarà lunga la cosa! Edificate case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!”. 29 Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. 30 Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 31 “Invia questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià il Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l’avevo mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna, 32 per questo dice il Signore: Ecco punirò Semaià il Nechelamita e la sua discendenza; nessuno dei suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, né vedrà il bene che farò al mio popolo – dice il Signore – perché ha predicato la ribellione contro il Signore”.

Commento

Il testo parla di tre giudizi: contro chi non ha accettato l’esilio e si è ribellato a Dio, contro i falsi profeti che nella città di babilonia predicano un ritorno immediato e vittorioso nella città di Gerusalemme e contro chi non ascolta Geremia e ne vuole la fine. Possiamo dire, riassumendo il testo, che fino a quando il popolo non riconosce il suo peccato, non ci può essere ritorno a casa, fino a quando l’uomo non riconosce la vera profezia non c’è ritorno a casa e per finire fino a quando non si riconosce l’azione misericordiosa che salva non vi è ritorno a casa. Questo vale per le nostre città a volte esiliate, violente, incapaci di riconoscere il vero bene e di operare la vera giustizia. Non ci può essere perdono se non vi è consapevolezza dell’errore e del peccato. Dio perdona in ogni caso e sempre, ma il perdono assume tutto il suo valore quando vi è la consapevolezza dell’uomo del suo errore. Vi è un secondo tema che mi piace sottolineare, il ritorno a casa è una nuova creazione, una rinascita, noi diremmo una resurrezione. Ma chi opera tutto questo è Dio. Gerusalemme rinasce, noi rinasciamo, le nostre città rinascono grazie alla misericordia di Dio

Preghiamo

Preghiamo per Pamela

4 pensieri su “giovedì 26 aprile

  1. srAlida

    Dio perdona sempre ,nuova vita Che ci lasciamo amare dal Signore che ci conosce.
    Prego per Pamela e tutte le situazioni che han bisogno di risorgere .

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  2. sr Rita

    …né vedrà il bene che farò al mio popolo – dice il Signore …
    Dopo tutte le minacce fatte, il Signore ha in cuore ancora tanto bene da fare al suo popolo.
    Questo è il nostro Dio, Padre che ammonisce e fa crescere alla luce di una promessa che non mentisse.

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  3. . Elena

    Dio come faro nella notte di tempesta, ben visibile e riconoscibile, attraverso la fatica, la fragilità, il tradimento dell’uomo. Dio punto di approdo per coloro che.lo cercano, nonostante tutto! Non ci verrà evitata la tempesta, ma Lui sarà sempre lì, ad indicare il passaggio, e a dare speranza!
    Prego per Pamela, per Ilenia

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