giovedì 25 novembre

di | 24 Novembre 2021

Lc. 24,36-43

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”. 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Commento

Ecco un’altra delle apparizioni di Gesù. Ormai abbiamo preso questa idea di spiegare questi racconti come racconti che narrano la resurrezione di Gesù e la nostra resurrezione. Che cosa ci viene insegnato in questo brano? Un’esperienza della resurrezione di Gesù è quella che lui per sempre, in maniera unica e definitiva sta con noi. Interessante questa questione perché ci dice che la sua presenza, la sua vicinanza va oltre una presenza fisica, quella del suo corpo, è una presenza spirituale, legata ad un qualcosa che si può chiamare definitivo. Nel brano di oggi questa definitiva presenza di Gesù viene declinata con le parole Pace a voi. Quell’anelito di pace è il modo con cui Gesù rimane per sempre con noi, il modo con cui sta in mezzo a noi, per sempre è la pace. La nostra resurrezione è credere in questa presenza viva, presenza che sta in mezzo a noi, che porta una pace definitiva in mezzo a noi. È così viva questa memoria di Gesù che non può essere un fantasma, che non può essere un estraneo. Perché quando uno spezza il pane e mangia con noi non può essere estraneo a noi. Scusate la semplicità di questi pensieri di fronte alla grandezza del mistero della resurrezione.

Preghiamo

Preghiamo per Mauro.

2 pensieri su “giovedì 25 novembre

  1. Elena

    Mi è sempre piaciuta la convivialità di Gesù attraverso una tavola, il mangiare insieme, il condividere il pane. Gesti tangibili di unione, di gioia, ma anche condivisione delle piccole grandi cose belle e brutte che fanno la vita, che attraversano la vita di ciascuno. Perché mangiando si vive… La vita ” per sempre” di Gesù si traduce in un pane che dà pace, che unisce in sé i cristiani, in una presenza continua nel visibile e nell’invisibile. Che la Tua presenza non ci turbi, ma ci ristori, ci faccia sedere con Te pieni di gioia, alla tavola che hai preparato per noi!
    Una preghiera per Mauro, e per Laura e Massimo. Il Signore della vita possa sedersi alla loro tavola e dare loro pace e ristoro.

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  2. sr Alida

    Mentre prego per Mauro, Laura Massimo prego per Rosa per chi nel suo lavoro compie il bene ed è visto come scomodo, il Signore sia presente anche nelle sofferenze morali

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