giovedì 24 novembre

di | 23 Novembre 2022

Apocalisse 17,7-14

Ma l’angelo mi disse: “Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna. 8La bestia che hai visto era, ma non è più; salirà dall’abisso, ma per andare verso la rovina. E gli abitanti della terra il cui nome non è scritto nel libro della vita fino dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era, e non è più; ma riapparirà. Qui è necessaria una mente saggia. Le sette teste sono i sette monti sui quali è seduta la donna. E i re sono sette: 10i primi cinque sono caduti; uno è ancora in vita, l’altro non è ancora venuto e, quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 11La bestia, che era e non è più, è l’ottavo re e anche uno dei sette, ma va verso la rovina. Le dieci corna che hai visto sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale per un’ora soltanto, insieme con la bestia. 13Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. 14Essi combatteranno contro l’Agnello, ma l’Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re; quelli che stanno con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli”.

Commento

Vengono narrati una serie di enigmi che in maniera quasi ossessiva ritornano su concetti già spiegati. A volte il male è così ossessivo che ritorna in mille modi diversi, ma la sostanza finale è sempre quella. Per esempio le 7 teste sono contemporaneamente spiegate come monti e come re: il riferimento alla
città di Roma con i suoi 7 colli è parso evidente a molti e forse è voluto dall’autore stesso. La bestia allude al potere di Roma. L’impero romano era, infatti, ai tempi di Giovanni, il detentore assoluto del potere
politico: è ovvio che la comunità pensi concretamente alla propria situazione. Anche le corna simboleggiano dei re; forse qui si parla della bramosia del potere, che rende schiavi gli uomini alla bestia. E’ comprensibile che questa mentalità, aspirando a raggiungere il potere ad ogni costo, si opponga alla mentalità dell’Agnello che offre la propria vita; l’opposizione che il potere religioso di Gerusalemme ha mostrato nei confronti del Cristo è   simile alla persecuzione subita dai fedeli ai tempi di Antioco Epifane e
all’inizio della missione cristiana. Ma la vittoria dell’Agnello, vero re e vero signore supera la prepotenza dei potenti e dona ai suoi fedeli la stessa possibilità di vittoria

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