giovedì 23 marzo

di | 22 Marzo 2023

Esodo 36,8-38

Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Besalèl la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati. 9La lunghezza di ciascun telo era ventotto cubiti; la larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 10Unì cinque teli l’uno all’altro e anche i cinque altri teli unì l’uno all’altro. 11Fece cordoni di porpora viola sull’orlo del primo telo all’estremità della sutura, e fece la stessa cosa sull’orlo del telo estremo nella seconda sutura. 12Fece cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all’estremità del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l’uno all’altro. 13Fece cinquanta fibbie d’oro, e unì i teli l’uno all’altro mediante le fibbie; così la Dimora formò un tutto unico.
14Fece poi teli di peli di capra per la tenda sopra la Dimora. Fece undici teli. 15La lunghezza di un telo era trenta cubiti; la larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici teli. 16Unì insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. 17Fece cinquanta cordoni sull’orlo del telo della seconda sutura. 18Fece cinquanta fibbie di bronzo per unire insieme la tenda, così da formare un tutto unico. 19Fece poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso, e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
20Fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. 21Dieci cubiti la lunghezza di un’asse e un cubito e mezzo la larghezza. 22Ogni asse aveva due sostegni, congiunti l’uno all’altro da un rinforzo. Così fece per tutte le assi della Dimora. 23Fece dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 24Fece anche quaranta basi d’argento sotto le venti assi, due basi sotto un’asse, per i suoi due sostegni, e due basi sotto l’altra asse, per i suoi due sostegni. 25Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, fece venti assi 26e le loro quaranta basi d’argento, due basi sotto un’asse e due basi sotto l’altra asse. 27Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, fece sei assi. 28Fece inoltre due assi per gli angoli della Dimora nella parte posteriore. 29Esse erano formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all’altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a formare i due angoli. 30C’erano dunque otto assi con le loro basi d’argento: sedici basi, due basi sotto un’asse e due basi sotto l’altra asse. 31Fece inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora, 32cinque traverse per le assi dell’altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 33Fece la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da un’estremità all’altra. 34Rivestì d’oro le assi, fece in oro i loro anelli per inserire le traverse, e rivestì d’oro anche le traverse.
35Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro d’artista. 36Fece per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d’oro; anche i loro uncini erano d’oro, e fuse per esse quattro basi d’argento. 37Fecero poi una cortina per l’ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore, 38e le sue cinque colonne con i loro uncini. Rivestì d’oro i loro capitelli e le loro aste trasversali, e fece le loro cinque basi di bronzo.

Commento

Questo che faccio è un commento a margine del testo; quasi più un mio commento personale, che una lettura del testo. Ci sono due cose che mi colpiscono nel testo di oggi;  la prima è questa parola: fare. Guardate quante volte è ripetuta questa parola. L’uomo fa, edifica, costruisce. Siamo homo faber. Facitori di cose, di prodotti. Credo che non possiamo fare a meno di pensarci facitori di cose. il tema vero non è non fare, ma come fare, perché fare, per chi fare. Qui il popolo, gli artisti, Mosè fanno un’opera grandiosa. Nel cammino del deserto hanno imparato a fare come un popolo, una comunità, fanno perché è l’opera che li avvicina tra loro e a Dio, fanno per Dio. Ecco il motivo del loro fare. Perché facciamo noi? Per chi facciamo noi? Come facciamo noi? E poi la seconda parola riguarda questa capacità artistica. Ogni tanto mi guardo in giro e cerco di capire l’arte, mi rimane dentro una domanda: da dove nasce l’arte oggi? Quale è la spiritualità profonda che ispira l’artista? Questi artisti del libro dell’esodo sono ispirati nel profondo del loro cuore da quel Dio dell’alleanza che li ha liberati dall’Egitto. Credo che un’artista deve in qualche modo trarre ispirazione dal profondo del cuore, dalla sua vita, dalla storia che vive, da Dio.  Un’opera d’arte è un fare ispirato da qualcuno di profondo.

Preghiamo

Preghiamo per Cesare

2 pensieri su “giovedì 23 marzo

  1. srAlida

    Prevale questo fare e la parola che mi risuona dentro è dimora:dimorare in chi? Perché la Dimora? E mi piace : perché é ciò che avvicina di più tra loro e a Dio… E poi si, per chi, come, è perché facciamo noi? Facci dimorare in Te Signore! Mentre mi unisco alla preghiera per Cesare, chiedo una preghiera per Lina che terminale avrebbe ancora pezzo di vita, ma.. è una preghiera per Marta che vuole morire, ancora una mamma giovane che ha sempre lottato per amore e per il bene e la cura,per la famiglia, ed ora non ha più nulla, che si faccia aiutare a risalire la china. Grazie

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  2. Elena

    Se penso all’arte sacra rivedo opere di grande bellezza e meraviglia, certo realizzate su commissione, ma con dentro una profondità e uno studio considerevole, un’ispirazione ed un’ elevazione verso il divino che ci incanta da sempre. Opere che restano meraviglie nel tempo, dedicate a Dio, a Gesù,alla Madonna, ai santi, al regno dei cieli che incontra gli uomini. È bellezza immensa. È possibile che molte forme di arte pittorica, scultorea, musicale, poetica, tessile ci elevino verso il divino? Sono assolutamente profana in termini artistici, ma l’ammirare o ascoltare opere d’arte mi porta in alto, mi distacca dalla terra, mi permette di immergermi in una bellezza che eleva lo spirito. Rendo grazie di ogni forma di bellezza.
    Ricordo Cesare nella preghiera.

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