giovedì 21 gennaio

di | 20 Gennaio 2021

qoelet 10,1-20

1 Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere: un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore. 2 Il cuore del sapiente va alla sua destra, il cuore dello stolto alla sua sinistra. 3 E anche quando lo stolto cammina per strada, il suo cuore è privo di senno e di ognuno dice: «Quello è un pazzo». 4 Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma pone rimedio a errori anche gravi. 5 C’è un male che io ho osservato sotto il sole, uno sbaglio commesso da un sovrano: 6 la stoltezza viene collocata in posti elevati e i ricchi siedono in basso. 7 Ho visto schiavi andare a cavallo e prìncipi camminare a piedi, per terra, come schiavi. 8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro e chi abbatte un muro può essere morso da una serpe. 9 Chi spacca pietre può farsi male e chi taglia legna può correre pericoli. 10 Se il ferro si ottunde e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi: il guadagno sta nel saper usare la saggezza. 11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore. 12 Le parole del saggio procurano stima, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina: 13 l’esordio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia funesta. 14 L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui? 15 Lo stolto si ammazza di fatica, ma non sa neppure andare in città. 16 Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo e i tuoi prìncipi banchettano fin dal mattino! 17 Fortunato te, o paese, che per re hai un uomo libero e i tuoi prìncipi mangiano al tempo dovuto, per rinfrancarsi e non per gozzovigliare. 18 Per negligenza il soffitto crolla e per l’inerzia delle mani piove in casa. 19 Per stare lieti si fanno banchetti e il vino allieta la vita, ma il denaro risponde a ogni esigenza. 20 Non dire male del re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dire male del potente, perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce e un volatile riferire la tua parola.

Commento

Qoelet è autore pacato e tormentato insieme, è l’uomo delle antitesi, dei contrari, delle parole che possono andare a destra o a sinistra. Parole che sembrano proverbi e sentenze. Come quelle di oggi. Tutto in qoelet è tradizionale, rispecchia  la tradizione di Israele, ma tutto nelle sue mani diventa nuovo. Non necessariamente contestazione, sicuramente pensiero che spiazza, pensiero che porta con sé in ogni sua parola novità e freschezza. Ho voluto scrivere queste cose quasi per fare il punto della situazione alla nostra lettura di qoelet. qoelet è uno scettico che giunge a conclusioni che possono considerarsi fallimentari per quello che riguarda la sapienza. Tale pessimismo, però, si spiega non tanto nell’ambito di una crisi di fede, quanto in quella della crisi della sapienza, la sapienza di Israele a quel tempo era in crisi e Qoelet sente su di sé tutta questa crisi del mondo della sapienza. Sotto la superficie tradizionale, ironica e distaccata  di quest’opera si nasconde un’ansia viva. Nonostante le punte di pacifica rassegnazione, Qohelet si dimostra anima tormentata Nelle pagine di Qoelet circola, quindi, il pensiero di un autore geniale ed originale, scettico ma non fatalista, sarcastico ma non indifferente. Come si è detto, egli riesce a riflettere sul senso di vuoto che lo circonda, ma comprende bene anche che bisogna come trovare una via di uscita a questo vuoto.

Preghiamo

Preghiamo per Casa Samaria

2 pensieri su “giovedì 21 gennaio

  1. Elena

    È interessante la lettura della vita nello sguardo di Qohelet, non vi è nulla di scontato e la rispecchia attraverso le parole, rimandandoci realtà concrete valide allora come oggi. È disincantato Qohelet, ma ha occhi vivi su tutto. Se li avessimo un po’ anche noi, gli occhi vivi e lo sguardo del nostro cuore fosse libero, forse non cadremmo facilmente in tanti tranelli operati dagli altri sulle nostre spalle, giocati da furbi o stolti nelle nostre vite.

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  2. sr Alida

    Non ho riflettuto molto ma la parola che mi rimane è CALMA. Niente scontato e tante cose passano, la calma che chiedo per riparare errori per rinnovare ogni giorno la consapevolezza che amati possiamo amare. Prego di cuore per Casa Samaria

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