giovedì 20 maggio

di | 19 Maggio 2021

– Lc. 2,36-40

36 C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37 era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38 Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39 Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 40 Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

Commento

Anna, la profetessa, di 84 anni, il suo nome significa grazia di Dio, il nome di suo padre Fanuele vuol dire volto di Dio e la tribù di Aser vuol dire felicità. Sono indicativi questi nomi perché ci narrano di una donna che ha come dono, come grazia quella di essere felice grazie al volto di Dio. è tutto un programma la vicenda di questa donna.  Essa rappresenta tutta l’umanità il cui destino è vedere il volto di Dio e riflettere in sé lo stesso volto, è essere felice in Dio.  possiamo quasi dire che Dio è diventata l’altra parte di questa donna e ogni uomo e donna dovrebbe cercare Dio con la stessa intensità di digiuni e preghiere come Anna.  Se Anna ha cercato in tutta la sua esistenza l’altra parte della sua vita, ora finalmente riesce a vedere quel Dio che è l’altra parte di sé. Credo che questo può essere il modo con cui anche noi possiamo cercare e vedere Dio. Anna parlava di lui, del Bambino a chi aspettava il riscatto, la liberazione. Questo Bambino è la liberazione di tutti. Cercare Dio, vedere Dio, parlare di Dio, Luca inizia a delineare quale è il percorso per arrivare alla fede. Possiamo continuare a meditare queste scene di Simeone e Anna perché dentro qui c’è la fede di un popolo.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

2 pensieri su “giovedì 20 maggio

  1. Elena

    Vedere e conoscere Dio. Non so se lo si incontra attraverso i digiuni e le preghiere. Anna ha atteso tutta una vita facendo questo e alla fine incontra il Dio della salvezza e dell’amore in questo bambino Gesù. Ognuno di noi incontra il Dio dell’amore e della salvezza in molti modi. Ciò che mi colpisce è l’attesa…. Perché è nell’attesa la fede riposta, il desiderio dell’incontro, la speranza protesa. E l’attesa non è mai immobile, c’è la tensione verso… C’è la percezione sottile… La sensibilità che fa cogliere e accogliere anche il più minuscolo avvicinamento dell’altro. E c’è la preghiera di poter incontrare, alla fine…
    Anna prega per incontrare e vedere il Signore, e noi, dopo tanta attesa oggi,quando lo incontriamo, riusciamo a vederlo veramente?
    Preghiamo per Massimo, per Anna e per Alberto.

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  2. sr Alida

    Mi ha sempre colpito quel “non si allontanava mai dal tempio..” Non allontanarsi mai con il cuore dalla presenza del Signore… Un’attesa di ciò che è essenziale nella vita e della Persona più importante.. Fa Signore che incontriamo il tuo volto nel volto di ciascuno, mentre ti prego per Massimo, Anna, Alberto, sr Franca… E per quanti ci chiedono preghiere.

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