giovedì 2 agosto

di | 1 Agosto 2018

1 corinti 1 Cor 8,1-13                                         

 1 Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. 2 Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. 3 Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. 4 Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c’è che un Dio solo. 5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, 6 per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui. 7 Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata. 8 Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. 9 Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 10 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 11 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.

Commento

In questo capitolo si pone un problema molto sentito al tempo: quello delle carni macellate e usate per i sacrifici, prima di essere mangiate. Oggi non è più un tema attuale, ma rimane l’attualità il fatto che ogni scelta e ogni azione del credente non deve essere di inciampo alla fede, ma deve essere una buona testimonianza di vita. Questo delle carni immolate per molti era un problema di coscienza.  Dicevo che queste  esortazioni si devono applicare a tutti i casi in cui rischiamo di scandalizzare un altro credente. Non dobbiamo essere d’intoppo ai deboli ma cercare l’edificazione gli uni degli altri. Né dobbiamo «giudicare» un fratello o «disprezzare» l’altro.  Quante cose conoscevano i Corinzi! «Non sapete voi… ?», ripete continuamente l’apostolo. Ahimè! a che cosa serviva questa conoscenza? Solo a trarne vanità. E noi corriamo questo stesso pericolo, noi che conosciamo spesso tante verità con l’intelligenza più che col cuore. Per conoscere «come si deve conoscere», bisogna amare Dio; e amarlo significa mettere in pratica ciò che abbiamo il privilegio di sapere.

Preghiamo

Preghiamo per Paolo

3 pensieri su “giovedì 2 agosto

  1. srAlida

    La carità edifica …credendo e vivendo di un solo Dio ..Come credenti ci aiuti il Signore ,che ogni scelta e ogni azione diventi testimonianza di vita…Mi risuona dentro una frase del nostro Palazzolo “Adopera tutti quei modi che la carità di Cristo ti insegnerà ” solo così si può umilmente edficare…la carità vera ….Mi unisco alla preghiera per chi ci sta a cuore insieme a Paolo ,ricordiamo il Sinodo dei giovani che tra qualche giorno inizierà, preghiamo per il Papa .

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  2. sr Rita

    Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.
    Grazie Signore perché ci riconosci come tuoi.

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  3. . Elena

    Il legame con Dio, sempre nuovo e ricco di sfumature, si esprime con azioni d’amore e di carità. Possiamo ricordarcelo sempre ed essere così felici di amare ed essere amati nel Signore. Ricordo Paolo nella preghiera e tutti i giovani.

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