giovedì 18 novembre

di | 17 Novembre 2021

Lc.23, 39-43

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. 42E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. 43Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.

Commento

Il testo di oggi è molto conosciuto. È uno dei testi della passione di Gesù che è tra i più commentati. Qualcuno dice che i due malfattori appesi alla croce con Gesù sono della stessa banda di Barabba. A noi non interessa molto. Nei commenti che ho letto qualcuno paragona questi due malfattori ai due fratelli della parabola Quello minore e quello maggiore. Nei racconti del vangelo di Luca più volte appaiono due figure che stanno tra loro agli opposti. Ricordiamo il fariseo e il pubblicano che vanno al tempio a pregare.  Il primo dei due malfattori parte con una pretesa: sei tu il Cristo?  e allora salva te e noi. Ma non si può accedere al paradiso e alla salvezza se si fa tutto questo con una parola che sa di pretesa. La salvezza la si ottiene per una via che è l’umiltà. Tanto è vero che l’altro malfattore come prima cosa riconosce la sua condizione: noi siamo condannati giustamente, Gesù no. E poi fa quella bellissima domanda  a Gesù: ricordati di me nel tuo regno. Ricordare vuol dire portare nel cuore. Sembra che il malfattore dica: è vero sono un malfattore ma tu portami nel tuo cuore, trova un piccolo spazio per me nel tuo cuore. Gesù semplicemente risponde,sarai con me nel paradiso. La via dell’umile richiesta produce il suo frutto.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i mediatori

2 pensieri su “giovedì 18 novembre

  1. Elena

    È un passo pieno di misericordia, di pentimento, di umiltà, quello che ci parla del malfattore in croce vicino a Gesù. È un ultimo, estremo atto salvifico quello di Gesù crocefisso. Un atto d’amore, come tutti gli incontri con chi lo cerca davvero e chiede di essere accolto, curato, salvato, guarito. Gesù ascolta e accoglie fino alla fine. C’è speranza…anche nelle più estreme condizioni. Ti chiediamo di accogliere anche noi, Uomo della croce, nelle nostre miserabili vicende, nel nostro errare e sbagliare, nel nostro essere poveri e malati di tante cose non belle. Ricordati di noi, ora che sei nel Tuo Regno! Condivido la preghiera per chi opera mediazioni.

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  2. sr Alida

    La via dell’umilta ‘penso sia la via anche della pace, di cui ogni uomo è il mondo abbisogna. Quanta forza ha Gesù nel massimo dell’ impotenza e nella massima debolezza di prendersi a cuore, e salvare tutta l’umanità. Mi unisco alla preghiera per tutti i mediatori e il Signore ci accompagni, nel nostro ricordare e portare in cuore le vicende più sofferte.

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