giovedì 18 maggio

di | 17 Maggio 2017

Matteo 21,28-32                                    

 28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29 Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30 Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

Commento

La tesi forte del brano di oggi è che ciascuno e tutti dobbiamo convertirci. E penso che tale conversione neppure sia un episodio della vita, ma sia l’incessante movimento-evento dell’intera esistenza di ogni figlio di Dio. Per questo i pubblicani e le prostitute nel regno di Dio “passano avanti” ai “capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo” che  interrogavano Gesù:  perché hanno creduto a Giovanni Battista e si sono convertiti. Siamo decisamente richiamati a riconsiderare l’opera di Giovanni Battista Dunque, il Battista viene “sulla via della giustizia” . E’ la via di Gesù, e in certo senso è Gesù stesso, al quale siamo chiamati a convertirci incessantemente! Nessuno mai è arrivato! Nessuno mai può ritenersi possessore della “giustizia”, e solo convertendosi incessantemente a Gesù, e cioè seguendolo fino alla fine, ne diventa pienamente partecipe. Il rischio è dunque ritenere che il mondo si divida tra quelli che devono convertirsi e quelli che non ne hanno bisogno. Tutti dobbiamo appunto sempre convertirci, e cioè intraprendere e riprendere il cammino dietro a Lui: il cammino del discepolo è il cammino della conversione, è quella “via della giustizia” di cui oggi Gesù ci parla. La presenza così rilevante di Giovanni nell’insegnamento di Gesù, ci ricorda come Lui stesso, il Signore, abbia voluto mettersi in fila con i peccatori che andavano al battesimo di Giovanni!

Preghiamo

Preghiamo per la chiesa

3 pensieri su “giovedì 18 maggio

  1. sr Rita

    Prostitute che entrano nel regno dei cieli. Già, perché entra nella piena gioia del Signore chi lo incontra nella sua misericordia. E chi più dei peccatori ha questa opportunità? Noi, prostitute e peccatori quotidiani, abbiamo la possibilità di entrare nel regno dei cieli per puro dono di un Dio “pazzo di amore per noi” come dice il Beato Luigi Palazzolo. Preghiamo perché possiamo entrare in questa giustizia di Dio.

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  2. sr Alida

    Lavorare nella Sua vigna …é il convertirsi di ogni giorno,ad essere figlia di Dio ..Sapersi amati ,nel nostro nulla ,nel nostro peccato e nel nostro cercar di amare ,i nostri piccoli si e le nostre non risposte ….è questo ricominciare ogni giorno .Che Lui stesso ci doni consapevolezza del dono ,di lavorare nella Sua vigna e il nostro cuore ,diventi umile e colmo di gratitudine .prego per la Chiesa e per le intenzioni comuni .

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  3. Anonimo

    Ogni giorno penso che, pur cercando di aggiustare il tiro e di recuperare sugli errori commessi, ho ancora tanta strada da fare. E’ questo cammino di aggiustamenti la conversione? Di fatto non si è mai arrivati, mai sempre nel giusto, nel buono e nella correttezza per tutto. Di fatto la strada è tortuosa, il cammino impervio e l’equilibrio precario. Ma credo che l’amore di Dio per noi ed il suo desiderio di averci sempre vicini, ci aiuti molto. E’ difficile essere una buona operaia nella tua vigna, Signore, ma tu sai raccogliere anche la poca uva che riesco a portarti…
    Preghiamo per la chiesa intera.

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