giovedì 18 agosto

di | 17 Agosto 2022

Gv. 16,25-33

Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. 26In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: 27il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. 28Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre”. 29Gli dicono i suoi discepoli: “Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. 30Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio”. 31Rispose loro Gesù: “Adesso credete? 32Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. 33Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”.

Commento

Sembra che finalmente ai discepoli tutto è chiaro, infatti affermano: : “Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Hanno capito finalmente tutto della vicenda di Gesù. Ma non è così. Dentro questa loro entusiasta adesione alla persona di Cristo affermano di credere che veramente Gesù è uscito da Dio. Pensano di essere usciti per sempre dall’oscurità della fede. Ecco, sembrano dire a Gesù, adesso abbiamo capito tutto di te. Tu sei uno che tiene in mano la situazione: sai tutto e nessuno può trarti in inganno. Ma Gesù è al centro della realtà e può, non senza un’ombra di tristezza in volto, porre quella domanda che è anche un’esclamazione: “Adesso credete?”. In questa domanda di Gesù c’è come il riconoscere tutta l’ingenuità dei discepoli. Suppongono di aver centrato in pieno la verità del momento e ne sono invece così lontani! Gesù invece sa che lo abbandoneranno e che, tra poco, il dramma della passione avrà inizio.  Lo  accenna ai suoi discepoli  Ma non ne è arrabbiato, diciamo che vive la tristezza dell’abbandono.  Ma Lui crede nel Padre, e con rapida mossa sposta l’attenzione: non pensa a sè, ma a loro. Sì, è la luce di uno che ama, che tenerissimamente ama ieri, oggi e sempre

Preghiera

Preghiamo per chi è solo.

2 pensieri su “giovedì 18 agosto

  1. Elena

    Sono parole difficili, con le quali anche noi, tutti i giorni possiamo misurarci. Cosa significa che crediamo in Te, Signore? Certo non capiamo moltissime cose, certo ci dimentichiamo di Te e del Tuo amore, certo ci scoraggiano di fronte alle fatiche e ai dolori del mondo… Certo, siamo pronti a girarti le spalle e a disconoscersi, siamo pronti a tradire e a rinnegare. Certo siamo pronti ai facili entusiasmi, un po’ buonisti e un po’ superficiali, certo ci commuoviamo di fronte alle cose belle e alle cose buone. Ma cosa significa credere che Tu sei parte di Dio Padre? È forse conclusa ogni nostra ricerca personale di Te? Se il Tuo amore è infinito, anche la nostra è una ricerca infinita, la nostra fede è un percorso infinito e oggi, come allora per i discepoli, aderire a Te, è una cosa molto più complicata di quanto sembra. Se abbiamo imboccato la giusta strada, fai luce avanti a noi, affinché la nostra fede cresca e sia solida e profonda, abbia radici e porti frutti abbondanti, buoni e belli…
    Prego per chi è solo.

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  2. sr Alida

    Ritenere per scontato il nostro cammino con Gesù non ci fa crescere, ci fa restare nella mediocrità, il suo mistero va accolto giorno per giorno come siamo capaci. Per chi è solo preghiamo

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