giovedì 16 dicembre

di | 15 Dicembre 2021

Filemone 1,13-25

Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. 14Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. 15Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. 17Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. 18E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. 19Io, Paolo, lo scrivo di mio pugno: pagherò io. Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso! 20Sì, fratello! Che io possa ottenere questo favore nel Signore; da’ questo sollievo al mio cuore, in Cristo! Ti ho scritto fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti chiedo. 22Al tempo stesso preparami un alloggio, perché, grazie alle vostre preghiere, spero di essere restituito a voi. 23Ti saluta Èpafra, mio compagno di prigionia in Cristo Gesù, 24insieme con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori. 25La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

Commento

Nella lettera, Paolo chiede accoratamente di accogliere, perdonare e riconoscere il nuovo stato di Onesimo come fratello nella fede. In questa storia si nota come il cristianesimo superi le barriere sociali, cambi radicalmente le relazioni. Il nocciolo della richiesta di Paolo è che Onesimo deve essere accolto come un caro fratello (v. 16). Nella famiglia di Cristo si è uniti nel suo amore. Dunque lo scopo della lettera era di intercedere presso Filemone affinché perdonasse lo schiavo e lo ricevesse come un fratello in Cristo. Qualcuno ha descritto questa lettera come una gemma perfetta di delicatezza, generosità e cortesia, culminante in un affettuoso appello a Filemone perché riceva Onesimo come avrebbe ricevuto Paolo. Vivere come cristiani, come figli di Dio, significa assomigliare sempre più a Gesù. L’appello al perdono fatto da Paolo ci ricorda che siamo chiamati ad esercitare il vero perdono. Egli non sta semplicemente chiedendo a Filemone di perdonare Onesimo, ma di accettarne la presenza, di accoglierlo come un fratello (vv. 16-17).

Preghiamo

preghiamo per tutti i malati

2 pensieri su “giovedì 16 dicembre

  1. Elena

    Sento emergere la parola accoglienza, in questa lettera. Fratellanza è accoglienza e condivisione. Com’è difficile accogliere, accogliersi…
    Prego con voi per gli ammalati e i sofferenti.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Accogliere chi ci vive accanto o chi ci fa dei torti come fratello, sorella, arduo eppure bello, quello che Paolo scrive fa gustare il vivere bene della gentilezza, del perdono, dell’accoglienza… Aiutaci Signore a non sciupare queste occasioni. Con voi prego per tutti i malati.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.