Giovedì 16 aprile

di | 15 Aprile 2015

Giovedì 16 aprile – Giovanni 3,31-36

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Commento

Il brano di oggi sembra iniziare con una affermazione che smentisce un sacco di buoni pensieri sull’unità tra cielo e terra: ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. In realtà questa apparente separazione serve per dimostrare che vi è solo un modo per tenere insieme cielo e terra. Cercare e credere in colui che ha saputo tenere insieme questi due elementi: Gesù Cristo. Lui è il grande mediatore tra cielo e terra, lui con la sua croce sta piantato sulla terra per raccogliere e condividere tutti i dolori umani e contemporaneamente sempre grazie alla croce è slanciato verso il cielo, verso l’infinito. Anche noi siamo chiamati a passare per questa porta stretta che è Gesù ed in questo modo anche noi sentiremo nel profondo del nostro cuore finalmente unità tra cielo (desideri di infinito) e terra (la vita quotidiana). Qui la religione cristiana si mostra in tutta la sua originalità: l’uomo Gesù è mediatore e seguire Gesù mi aiuta a vivere l’unità della mia vita così profondamente complessa e disarticolata. Possiamo dire che abbiamo la serena certezza  che solo la massima concentrazione sulla Persona di Gesù può promuovere il respiro universale della fede e della salvezza e della vita umana.

Preghiamo

Oggi non soltanto preghiamo per i tanti profughi che muoiono o che arrivano da noi, ma anche perché il cuore di noi italiani si dilati nella ricerca di buone prassi di accoglienza nella ricerca del bene di tutti.

5 pensieri su “Giovedì 16 aprile

  1. Anonimo

    La distanza tra cielo e terra è riassunta nella persona di Gesù. Senza contrapposizione, ma con armonia di vita, Gesù Dio e Uomo, si pone come ponte, cammino, segnale indicatore per il cammino di ogni uomo. Non si tratta di essere solo di cielo e solo di terra. Il bello del vivere sta nel sapersi – e conseguentemente agire- dentro queste due dimensioni, belle, necessarie, realizzanti. Preghiamo per chi, sbagliando direzione, si rifugia nei cieli o si affossa nella terra.

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  2. Elena

    C’è distanza tra cielo e terra?
    Altrochè, mi viene da dire, da pensare, da sostenere!
    Eppure ciascun essere umano ha i piedi appoggiati a terra ma si eleva verso il cielo, guarda in alto, prega con lo sguardo e l’anima rivolte al cielo. Da sempre.
    Gesù mi sembra il ponte! Colui che crea definitivamente il legame tra il terreno e lo spirituale. Lui, così terreno ed umano da irritare profondamente i dottori della legge ebraica…
    Lui, così elevato nel rapporto inesauribile di amore con Dio , in un dialogo intimo col Padre, tanto da esserne sviluppo e manifestazione sulla terra…
    Ciascun essere umano, per mezzo di questo Gesù, uomo e Dio, è chiamato a intrattenere una relazione nuova tra cielo e terra, senza far confusione tra il terreno ed il divino, ma conciliandone la bellezza, la fatica e la responsabilità dell’essere persone nuove.
    E’ un bell’impegno! Ma siamo davvero chiamati ad essere altro che creature fatte di terra, di fango…. siamo chiamati verso il cielo, verso lo Spirito che ridà completezza ad ognuno.
    Spirito di luce, che chiama luce e ci rende vivi della sua stessa luce..
    Mi unisco alla preghiera per AnaLucia, per coloro che si affidano alla pietà di altri e alla loro fede, per coloro che credono che sia giusto, ancora, condividere questa esperienza terrena facendo sì che le risorse di pochi siano opportunità di molti.
    Vorrei ricordare e affidare, nella preghiera con tutti voi, la mia mamma , Giulia, che oggi compie 89 anni.
    E che sia un giorno buono e bello per ciascuno!
    Con un sorriso, Elena

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  3. Luca

    chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra

    Seguendo il filo conduttore delle riflessioni di oggi, che cercano legami tra cielo e terra piuttosto che contrapposizioni, mi piace leggere in questo versetto un invito a noi, che veniamo dalla terra e le apparteniamo, a parlare delle cose del cielo usando le parole della terra. Parafrasando, è quasi una richiesta d’aiuto di Dio a esser suoi testimoni non con prediche che sanno di muffa, ma con gesti che parlano la lingua della terra di oggi.

    Prego anch’io perché gli italiani ricordino il valore dell’accoglienza cristiana, e tanti auguri a mamma Giulia!

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  4. Maria Pia

    Oggi ho piantato qualche bel fiorellino primaverile nel mio giardino…sono ben radicati in terra, ma se non ricevono sole non possono esprimere tutta la loro bellezza, se non ricevono acqua appassiscono.
    Vorrei anche io ricordarmi che la dimensione terrena non basta, devo sempre guardare verso il Sole, e devo nutrire il mio cuore con la sola Acqua che lo può dissetare.
    Buona serata a tutti!
    Maria Pia

    P.S.
    “Og” mi è partito per sbaglio!!!

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