giovedì 14 ottobre

di | 13 Ottobre 2021

 Lc. 20, 27-40

27 Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: 28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. 29 C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30 Allora la prese il secondo 31 e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 32 Da ultimo anche la donna morì. 33 Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34 Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35 ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 36 e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37 Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38 Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». 39 Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40 E non osavano più fargli alcuna domanda.

Commento

Ecco un’altra di quelle questioni che in apparenza non servono a molto se non a mettere in difficoltà Gesù. Si tratta delle legge del levirato. Detta in poche parole era la legge che prevedeva che se la moglie rimaneva vedova la sposava il fratello di lui. il tutto per dare una discendenza e il passaggio di proprietà della terra. Terra e discendenza erano di fatto i due elementi più importanti della società sia nel vecchio che nel nuovo testamento. Capite bene che il caso presentato a Gesù aveva un po’ dell’assurdo. Sette fratelli per dare una discendenza. E la domanda finale a chi apparterà dopo, nell’al di là. Vi è quasi una concezione della vita come di una proprietà. Gesù propone una concezione che è servizio. I sadducei, coloro che pongono la domanda a Gesù sono materialisti, non credono ad un al di là e fanno dell’ironia con Gesù. Lui risponde che i figli di Dio partecipano pienamente alla vita divina, alla stessa vita di Dio.  Non riusciamo ad immaginare la forma di questa vita, sappiamo che sarà pienezza di vita e di gioia. Gioia di un amore donato e ricevuto a larghe mani. Se la morte è la parola ultima sulla storia degli uomini che senso ha vivere? Se Dio è il senso ultimo della vita allora riceve significato il vivere. Ma perché tutto questo si realizzi devo credere che la vita è ricevere e donare amore.

Preghiamo

Preghiamo per Nicola

2 pensieri su “giovedì 14 ottobre

  1. Elena

    Penso a questa povera donna, passata dì marito in marito come fosse una pezzuola passata sulla fronte di molti…. Mi indispone questo discorso anche se lo leggo in termini storico e politici. Sarà che sono risposata, sarà che sono vedova, sarà che non concepisco il senso di possesso di una persona, e neppure i tranelli dialettici, sta di fatto che questo brano suscita in me ripugnanza. Poi arriva la risposta di Gesù, che è quella in cui speravo e spero. Un amore più ampio, libero dall’essere posseduti e dal possedere, un amore che si esprime in Dio ed in tutto ciò che di bello e di buono ci unisce, senza il peso di vincoli che sono prettamente umani e terreni, per ovvie ragioni. E allora torno a respirare la pienezza di una vita altra che dà il senso a questa vita terrena e ai nostri piccoli imperfetti amori… E mi affido a questo amore immenso che parla di vita eterna anche su questa terra!

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  2. sr Alida

    Se la morte avesse l’ultima parola, non avrebbe senso vivere..Per me è anche dire che senso ha vivere senza il Signore? Da’ serenità e pace sapere di essere figli, e figlie amati, solo il Signore ci possiede perché ci ama sul serio… Noi presi a servizio imparando il dono che Lui ci fa della Sua vita…. Per Nicola e perché siamo riconoscenti preghiamo

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